L'ambra racchiude in sé, oltre a una serie di leggende, una storia millenaria. A volte al suo interno, imprigionati per sempre, si trovano anche piccoli insetti o frammenti di foglie. Leggera, trasparente e di un caldo color giallo dalle varie intensità, non è una vera e propria pietra, ma è sempre stata ricercatissima alla stregua delle gemme più preziose. Le sue origini si perdono nell'alba dei tempi. Affascinò i primi uomini che la scoprirono, circa cinquemila anni fa, sulle spiagge del Baltico e che per questo la credettero un dono del mare. Prima di scoprire, molti secoli dopo, che si trattava in realtà di resina fossile, proveniente dagli alberi di conifere che sostituivano le foreste preistoriche, fiorirono attorno all'ambra miti e superstizioni. Nonostante esistano numerose varietà di resina fossile, diverse per caratteristiche fisiche e chimiche nonché per provenienza geologica e distribuzione geografica, da sempre con il termine "ambra" si allude a quella baltica, la più importante dal punto di vista mineralogico e soprattutto commerciale. Citata in tutta la letteratura antica, da Omero a Tacito e Plinio il Vecchio, l'ambra baltica a partire dal II secolo a.C. divenne infatti pregiata merce di scambio e motivo di impegnativi spostamenti attraverso l'Europa. Nacque così la Via dell'Ambra (un tempo detta anche Via Imperiale) che, con infinite deviazioni e derivazioni, partendo da Riga e sfruttando laddove possibile fiumi e corsi d'acqua navigabili, attraversava i Paesi Baltici e la Russia per scendere verso l'Italia e in particolare Aquileia, dove erano concentrati importanti centri manifatturieri. Superate le coste baltiche, prima di tornare ad affacciarsi sul mare Adriatico, la direttrice principale della Via dell'Ambra correva a lungo nel cuore del centro Europa, attraverso quelle che oggi sono Germania, Repubblica Ceca, Austria, Ungheria e Slovenia. La Via dell'Ambra è ancora oggi percorribile. E' un affascinante itinerario turistico che solca l'Europa da Nord a Sud per 418 chilometri, ha il suo cuore più antico e famoso proprio in Repubblica Ceca e in particolare tra le alture e le pianure della Moravia. LA VIA DELL'AMBRA MORAVA. Splendida da setacciare in auto o in camper, la Moravia che veglia sull'antica Via dell'Ambra è tempestata di antichi e possenti castelli, solenni santuari, bellezze naturali, panorami protetti, rinomate località termali e pittoresche cittadine medievali. Strategica arteria commerciale, calpestata da mercanti e carovane dal carico prezioso, la Via dell'Ambra morava fu protetta per secoli da fortezze inespugnabili. Come per esempio il maniero di Bouzov, magico gioco di torri, bastioni e ponti levatoi, che ha prestato la scenografia a numerosi film, tra cui la fiaba cinematografica di Fantaghirò. Oppure il "piccolo regno della dinastia Liechtenstein" (la cosiddetta area Lednicko-Valticky, inserita dall'Unesco nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità), impreziosito dai castelli di Valtice e Lednice. Sempre sotto tutela Unesco anche il castello rinascimentale di Kromeriz con i suoi favolosi giardini, set tra l'altro del film "Amadeus" di Milos Forman. E ancora la reggia cinquecentesca di Velke Losiny, tra gli edifici rinascimentali meglio conservati in tutta la Repubblica Ceca e teatro nel XVII secolo di processi alle streghe. Infine, l'imponente fortezza di Helfstyn, mimetizzato nel bosco e chiuso nell'abbraccio protettivo di lunghe e imponenti mura. Lungo la Via dell'Ambra, nei secoli e soprattutto nel Medioevo sono sorti importanti centri storici e borghi pittoreschi che oggi regalano ancora al turista pagine avventurose, romantiche e a volte anche bellicose dell'intenso passato ceco. Non solo Brno -seconda città della Repubblica e importante crocevia commerciale- e Olomouc, "capitale della Moravia centrale"- ma anche Znojmo, Kromeriz, Uherske Hradiste, Ostrava e Zlin. E poi le cittadine cosiddette minori, ma cariche di fascino e sorprese: Mikulov, Stramberk, Lipnik ad Becvou e Novy Jicin. VIE DI FEDE. Il suolo moravo in tempi antichi non veniva calpestato anche dai piedi scalzi di umili pellegrini e il tracciato della Via dell'Ambra spesso si fondeva e confondeva con quello di antiche vie di fede. Lungo le quali ancora oggi si rintracciano santuari, monasteri, cattedrali e chiese, ma anche luoghi di altri culti, primi fra tutti sinagoghe e cimiteri ebraici. Tra le tappe impedibili di un itinerario dello spirito in terra morava, Svaty Hostyn con la Basilica dell'Assunzione della Vergine Maria cui si giunge lungo una pregevole Via Crucis firmata dall'architetto slovacco Dusan Jurkovic. Lungo la strada per Svaty Hostyn, si incontra anche il complesso monastico di Velehrad, meta di continui pellegrinaggi e tappa del sacro cammino della Grande Moravia. Da non perdere nemmeno Svaty Kopecek, la cosiddetta "sacra collina" di Olomouc, con la cattedrale barocca e il santuario di San Giovanni Nepomuceno a Zdar Nad Sazavou, con la singolare pianta a forma di stella. Info: www.turismoceco.it
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