Kashmir e Ladakh, tra Karakorum e Himalaya Pubblicato il: 22/06/2009 |
Dai Tour Operator: I Viaggi di Maurizio Levi > 10 luglio e 2 agosto 2009 |
Kashmir e Ladakh sono regioni dello stato indiano del Jammu, quello più settentrionale al confine con Pakistan e Cina. Due regioni totalmente diverse per geografia, ambiente e clima, ma in fondo complementari l'una all'altra. Il clima mite del Kashmir, le foreste, l'abbondanza d'acqua e la fertilità del terreno ricco di piante e di fiori incantarono già nel 1400 gli imperatori Moghul, che ne fecero il luogo prediletto dello loro vacanze, lontano dal soffocante caldo umido dell'estate indiana, riempiendo la valle di palazzi, padiglioni, templi e soprattutto di curatissimi giardini, imitati poi fino ad oggi da tutti i benestanti delle penisola, inglesi in testa. Srinagar, il capoluogo, è un posto delizioso tra laghi, fiumi e canali, con case di legno dipinte a colori vivaci, anche se molti vivono su case galleggianti assai confortevoli e, più che a piedi, si spostano sulle lunghe caratteristiche barche ad un remo. Per raggiungere il Ladakh occorre inerpicarsi su strade sterrate mozzafiato che superano passi posti a 4 e 5.000 m di altezza. Questa regione, aperta al turismo solo dal 1974 e accessibile soltanto da maggio a settembre, è un mondo di pietra di paesaggi lunari e di deserti d'alta quota, prosecuzione dell'altopiano tibetano tra le cime dell'Himalaya, che offre minuscoli spiazzi coltivabili sono nei ristretti fondovalle, come quello del fiume Indo. L'economia è di mera sussistenza per l'aridità del suolo, gelato per la gran parte dell'anno, e per la penuria d'acqua dovuta alle scarse precipitazioni. Per non dover dividere case, terreni e mandrie si deve ancora ricorrere alla poliandria, con un'unica donna sposata a più fratelli, e qualche figlio monaco. La maggior attrattiva del paese è costituita proprio dai numerosi monasteri buddisti lamaisti, come tibetana è l'etnia, la cultura e la lingua; anzi oggi, dopo la distruzione dei templi e della cultura buddista in Tibet ad opera dei Cinesi, il Ladakh costituisce il luogo migliore per conoscere questo peculiare mondo spirituale. Gli stupendi capolavori d'arte celati nei gompa, i preziosi libri amanuensi in pergamena, le feste con danze in abiti coloratissimi, i curiosi copricapi, le preghiere dei monaci a base di canti mistici, le campanelle, il clamore dei cembali, il suono dei lunghi corni d'ottone regalano emozioni indescrivibili, tali da ben giustificare le scomodità di un viaggio in una terra tanto remota e fuori dal mondo. |
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