Marocco, trekking sull’Atlante Pubblicato il: 22/06/2009 |
Dai Tour Operator: I Viaggi di Maurizio Levi |
Tra le molteplici peculiarità con le quali il Marocco attrae e incanta i turisti, rientra anche la pratica del trekking in alta montagna. Nazione essenzialmente montuosa, è attraversata da quattro distinte catene note sotto il nome generico di Atlante: il Rif parallelo alla costa mediterranea, il Medio e l'Alto Atlante nel centro-sud e infine l'Antiatlante digradante sulle distese sahariane meridionali, con in mezzo altopiani e tavolati sedimentari a formare uno dei paesaggi geografici più vari del nord Africa. Queste montagne, formate da rocce calcaree sovrastanti arenarie e graniti assai più antichi e intrusioni di rocce vulcaniche e metamorfiche, sono caratterizzate da imponenti falesie terrazzate con enormi scarpate e gole profondamente incassate, percorse da impetuosi torrenti, con qualche traccia di antiche glaciazioni e una prolungata azione erosiva, capace di modellare forme assai articolate. L'Alto Atlante, il maggiore dei quattro massicci, si allunga in diagonale per 1000 km dalla costa atlantica fin oltre il confine con l'Algeria, superando spesso i 3.000 m di quota e culminando nel gebel Toubkal (4.167 m) e nell'Ighil Mgoun (4.071m), le più elevate cime del nord Africa. Sono le stesse montagne che per sei mesi all'anno si vedono imbiancate di neve alle spalle di Marrakesh. Solo quattro passi lo attraversano in tutta la sua lunghezza ad oltre 2.000 m di quota, tracciati di antiche carovaniere che collegavano il Sahara con le fertili pianure centrali, e molte vallate risultano ancora oggi accessibili soltanto a piedi. I fianchi sono ricoperti da foreste di lecci, di pini d'Aleppo, di cedri dell'Atlante, più in alto da boschetti di ginepro, albero nodoso dalla folta chioma, e di porcospini, arbusti spinosi dalle forme curiose, tra erbe aromatiche profumate come lavanda, rosmarino e timo. I fondovalle sono occupati da campi coltivati terrazzati, irrigati da una rete ingegnosa di canalette vetuste, dove si coltivano ortaggi, orzo e grano tra alberi dai frutti saporiti. La fauna elenca mufloni, cinghiali, gazzelle idmi, pecore di Barberia, rari leopardi e bertucce, oltre a numerosi rapaci e vari tipi di farfalle. Ovunque si sviluppa una fitta rete di mulattiere e sentieri e l'importanza escursionistica viene attestata dalla presenza di 5 rifugi del club alpino francese, oltre a quelli locali. Il massiccio dell'Ighil Mgoun, un po'isolato nell'Atlante centrale e seconda vetta del Marocco, costituisce una delle zone migliori per il trekking, con stupendi paesaggi caratterizzati da imponenti canyon dalle tonalità della roccia rossa e arancione e da graziosi villaggi fuori dal mondo di agricoltori e pastori berberi interamente costruiti con fango, paglia e sassi. Non a caso in questa regione si trova la Valle delle Mille Kasbah e le famose gole del Dadès, percorribili in auto a fianco del fiume, e del Todra, alte queste ultime 300 m. |
Copyright © Luoghidelmondo.info - Tutti i diritti sono riservati. Riproduzione vietata. |