Piante secolari per recuperare energie antiche e potenti
Pubblicato il: 22/06/2009

Italia - Valle d’Aosta


Abbracciare un albero è un gesto positivo, che ci mette in contatto con uno dei miracoli della natura. Specie quando l'albero in questione ha 200, 400 o addirittura 500 anni. Come il tiglio che ancora oggi possiamo trovare accanto alla Collegiata di Sant'Orso, nel cuore di Aosta, che risale agli inizi del 1400. Si può quindi costruire un itinerario nuovo, all'insegna della natura e, perché no, del recupero di energie antiche e potenti. Seguiamo allora il percorso degli alberi secolari: 125 alberi di 56 specie nonché sei veri e propri boschi protetti al cui interno si trovano complessivamente 285 esemplari. Piante spesso plurisecolari e monumentali, risparmiate per il ricordo di un evento, il ruolo nel paesaggio o la particolarità della specie, oggi protette da una legge regionale che tutela gli alberi rari e di pregio.
Tutte le piante sono catalogate e presentate in una mappa a disposizione dei turisti presso i punti informativi di ogni località o scaricabile dal sito. Tra le curiosità: la Pianta Grossa di Donnas, probabilmente l'ippocastano più grande d'Italia; l'olmo ciliato in località Prà di Perloz e il maggiociondolo di Château Verdun a Saint-Oyen. Accanto alle singole piante in questo particolare itinerario non può mancare una visita al Parco del castello Passerin d'Entrèves a Châtillon con le sue 28 piante monumentali, tra cui alcuni magnifici faggi e tigli pluricentenari. Sono infine tre le aree boschive di protezione degne di nota: il bosco di larici secolari, nella località Arollaz in Valgrisenche, lungo il sentiero che sale verso il rifugio l'Epée; lo storico arboreto realizzato dall'abbé Vescoz all'inizio del secolo scorso in località Pontys di Verrayes e quello di ispirazione mediterranea, chiamato "Borna di laou" a Verrès.
Info:
www.regione.vda.it/risorsenaturali/corpoforestale

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