Ormai è ufficiale: dopo 40 anni Doc, il Prosecco diventa Docg e cambia nome. Dalla prossima vendemmia, infatti, la produzione spumantistica storica del Prosecco, quella di Conegliano Valdobbiadene indicherà in etichetta " Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore". In primo piano, dunque, i produttori hanno voluto il territorio ma, per ora, potrà essere indicata la parola Prosecco con l'aggettivazione Superiore. «In molti paesi al mondo prosecco è divenuto un sinonimo di vino italiano di successo e togliere del tutto questa parola sarebbe rischioso» afferma il presidente del Consorzio di Tutela, Franco Adami. Per comunicare queste novità il Consorzio renderà obbligatorio l'uso del logo sulla fascetta di Stato, che contraddistingue i vini Docg. Per i 160 spumantisti e gli oltre 3000 viticoltori dell'area la decisione di richiedere la Docg è stata unanime. Proprio questi luoghi "difficili", candidati a Patrimonio Unesco per il proprio fascino, sono anche quelli che spesso danno la migliore espressione qualitativa. Conegliano Valdobbiadene è formato da 15 comuni che con il nuovo Disciplinare saranno indicate con il termine Rive, che nel gergo locale indicano i vigneti più belli e soleggiati. Con la Docg l'obiettivo sarà preservare il valore creato da questo territorio in tre secoli di storia. Un patrimonio che nel 2008 ammonta a 57.434.000 bottiglie e un giro d'affari di 370 milioni di euro. «Se nel 1969, all'ottenimento della Doc, il vitigno si coltivava esclusivamente nei quindici comuni situati tra le cittadine di Conegliano e Valdobbiadene, - afferma il Presidente del Consorzio di Tutela Franco Adami -, negli ultimi decenni è divenuto un fenomeno di successo e la sua coltivazione si è via via allargata prima alla provincia di Treviso, poi a quelle limitrofe. In questa nuova situazione il rischio per il Prosecco era l'assenza di regole chiare in grado di garantire un livello minimo di qualità ed il moltiplicarsi dei fenomeni speculativi». E grazie alla volontà di tutti i produttori riuniti dalla Camera di Commercio di Treviso è stato possibile dare un'identità territoriale definita nella nuova Doc, che si colloca nel Nord Est d'Italia. Oggi sono nove le province che, di diritto, faranno parte della Doc e saranno così sottoposte a regole certe per garantire il consumatore. Al di fuori di quest'area non si potrà più produrre un vino con nome Prosecco. Il vitigno si chiamerà Glera. Dalla prossima vendemmia, dunque, ci saranno controllo e qualità controllata per tutto il prosecco e garanzia assoluta per Conegliano Valdobbiadene. Info: www.prosecco.it
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