Grande vittoria del patrimonio agroalimentare italiano
Pubblicato il: 06/07/2009

CiboVino: Aceto balsamico di Modena IGP


«Il riconoscimento dell'IGP per l'Aceto Balsamico di Modena ci riempie di orgoglio. Siamo riusciti in pochi mesi, dopo anni di tentativi falliti, ad arricchire il nostro Atlante di prodotti di qualità e origine riconosciuta con questo principe della tavola, un concentrato di tradizione e storia amato all'estero come in Italia». Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato la pubblicazione sulla G.U. del Regolamento CE n.583/2009 della Commissione europea del 3.7.2009, relativo all'iscrizione dell'Aceto Balsamico di Modena nel registro delle denominazioni d'origine protette e delle indicazioni geografiche protette. L'iter è stato molto travagliato. La prima richiesta di registrazione risale infatti al 1996 ed è dopo ben 13 anni che si è giunti al termine della procedura.
«Si riconosce così -ha concluso il Ministro Zaia- non soltanto la qualità inimitabile dell'Aceto Balsamico di Modena, ma anche il lavoro appassionato delle 62 imprese produttrici che tanto hanno creduto nella valorizzazione e nella tutela di questo prodotto. Ai Consorzi va il merito di aver creduto in questa battaglia». «Una procedura che sembrava cosa semplice -afferma Cesare Mazzetti, Presidente Consorzio Aceto Balsamico di Modena- e che invece si è snodata in un incredibile percorso di ritiri e presentazioni della domanda, ricorsi, controricorsi e ritardi. Complice della situazione una certa gelosia, oggi svanita, tra i produttori dell'Aceto Balsamico di Modena e quelli del più nobile e ricercato Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, oltre che l'interesse da parte di molti produttori stranieri e fuori zona a rallentare l'iter, nel tentativo di sfruttare il successo commerciale del prodotto, con tentativi di proporre "aceti balsamici" imitativi».
«In realtà le leggi europee -continua il Presidente- dettano norme precise sulle denominazioni degli aceti (aceto di vino, di riso, di mele…) e non prevedono che un aceto possa chiamarsi 'balsamico'. Con l'eccezione di quello di Modena. Dopo estenuanti trattative, condotte dal Ministero, si è riusciti a convincere la Commissione».
L'aceto balsamico di Modena è imitato in tutto il mondo (soprattutto fuori dai confini europei) e stiamo anche assistendo a tentativi di legalizzare la denominazione "aceto balsamico" che oggi è riservata alle due DOP "aceto balsamico tradizionale" di Modena e di Reggio Emilia, e alla novella IGP: occorre istituire campagne di difesa e tutela della denominazione e attività promozionali per far conoscere su tutti i mercati questo eccellente prodotto.

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