«Il riconoscimento dell'IGP per l'Aceto Balsamico di Modena ci riempie di orgoglio. Siamo riusciti in pochi mesi, dopo anni di tentativi falliti, ad arricchire il nostro Atlante di prodotti di qualità e origine riconosciuta con questo principe della tavola, un concentrato di tradizione e storia amato all'estero come in Italia». Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato la pubblicazione sulla G.U. del Regolamento CE n.583/2009 della Commissione europea del 3.7.2009, relativo all'iscrizione dell'Aceto Balsamico di Modena nel registro delle denominazioni d'origine protette e delle indicazioni geografiche protette. L'iter è stato molto travagliato. La prima richiesta di registrazione risale infatti al 1996 ed è dopo ben 13 anni che si è giunti al termine della procedura. «Si riconosce così -ha concluso il Ministro Zaia- non soltanto la qualità inimitabile dell'Aceto Balsamico di Modena, ma anche il lavoro appassionato delle 62 imprese produttrici che tanto hanno creduto nella valorizzazione e nella tutela di questo prodotto. Ai Consorzi va il merito di aver creduto in questa battaglia». «Una procedura che sembrava cosa semplice -afferma Cesare Mazzetti, Presidente Consorzio Aceto Balsamico di Modena- e che invece si è snodata in un incredibile percorso di ritiri e presentazioni della domanda, ricorsi, controricorsi e ritardi. Complice della situazione una certa gelosia, oggi svanita, tra i produttori dell'Aceto Balsamico di Modena e quelli del più nobile e ricercato Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, oltre che l'interesse da parte di molti produttori stranieri e fuori zona a rallentare l'iter, nel tentativo di sfruttare il successo commerciale del prodotto, con tentativi di proporre "aceti balsamici" imitativi». «In realtà le leggi europee -continua il Presidente- dettano norme precise sulle denominazioni degli aceti (aceto di vino, di riso, di mele…) e non prevedono che un aceto possa chiamarsi 'balsamico'. Con l'eccezione di quello di Modena. Dopo estenuanti trattative, condotte dal Ministero, si è riusciti a convincere la Commissione». L'aceto balsamico di Modena è imitato in tutto il mondo (soprattutto fuori dai confini europei) e stiamo anche assistendo a tentativi di legalizzare la denominazione "aceto balsamico" che oggi è riservata alle due DOP "aceto balsamico tradizionale" di Modena e di Reggio Emilia, e alla novella IGP: occorre istituire campagne di difesa e tutela della denominazione e attività promozionali per far conoscere su tutti i mercati questo eccellente prodotto.
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