All’estero per un figlio, italiana una coppia su tre
Pubblicato il: 06/07/2009

Fatti&Personaggi: Turismo riproduttivo


L'Italia è il primo Paese in Europa nel turismo riproduttivo: su tre coppie che cercano aiuto in un Paese straniero per avere un figlio, una è italiana. A svelarlo è lo studio condotto da Eshre (European Society of Human Reproduction and Embryology) e da Sismer (Società italiana di studi di Medicina della Riproduzione) che è stato presentato al 25° congresso annuale dell'Eshre ad Amsterdam. La ricerca si è basata sui questionari anonimi consegnati alle coppie straniere presenti in 44 centri situati nei 6 Paesi europei in cui maggiormente emigrano le coppie (Spagna, Svizzera, Belgio, Slovenia, Repubblica Ceca e Danimarca). Il totale delle coppie trattate in un mese è stato di 1.230. Moltiplicando per 11 mesi, si può dire che ogni anno sono circa 13mila le coppie che "migrano" in Europa. I centri che hanno partecipato allo studio rappresentano circa il 50% dei centri che ricevono coppie straniere. Si può quindi stimare che, a livello europeo, il fenomeno coinvolga tra le 20mila e le 25mila coppie all'anno in questi 6 Paesi; occorre ricordare che anche altri paesi (ed esempio Grecia, Russia e Ucraina) ricevono coppie straniere. L'entità del fenomeno è quindi ancora superiore.
«Non ci sorprende, ma ci deprime avere la conferma che, delle 1.230 coppie che si sono recate all'estero, quelle italiane sono le più rappresentate: 392, pari al 32%. Del resto, la legge italiana fino allo scorso aprile era la più restrittiva d'Europa» commenta Ferraretti, direttore scientifico di Sismer e membro della task force di Eshre. Dietro l'Italia c'è la Germania con il 14%, poi altri Paesi con percentuali inferiori al 12%. «Possiamo dire che sono almeno 10mila le coppie italiane che ogni anno emigrano». Ma chi sono queste coppie? «Sono tutte coppie eterosessuali, sposate nella stragrande maggioranza (82%) o stabilmente conviventi (18%) -continua Ferraretti-. L'età media delle donne è di 37 anni e mezzo; il 27% ha meno di 35 anni, il 41% tra 35 e 40 anni, il 25% tra 40 e 44 anni e solo il 7% tra 45 e 50 anni».
Perché una coppia va all'estero? «Non certo per cercare trattamenti "estremi", ma solo per cercare di avere un figlio all'interno di rapporto di una coppia normale -continua il direttore scientifico di Sismer-. Il 60% circa delle coppie non voleva eseguire trattamenti illegali in Italia (donazione di seme, donazione di ovociti e, in minore misura, per la diagnosi genetica pre-impianto). Ma circa il 40% si è rivolto all'estero per eseguire trattamenti leciti in Italia, ma che credono essere più efficaci in Paesi dove esiste una legge più liberale».

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