Angola – Namibia, esplorazione nella preistoria Pubblicato il: 13/07/2009 |
Dai Tour Operator: I Viaggi di Maurizio Levi > 7 agosto e 11 settembre 2009 |
L'Angola confina a sud con la Namibia (una delle nazioni più belle e interessanti dell'Africa australe, molto frequentata dagli appassionati del Continente Nero anche per la sua valida ricettività turistica). Purtroppo l'Angola, per quattro secoli colonia portoghese e potenzialmente tra gli stati più ricchi del continente per la presenza di importanti giacimenti di gas, petrolio, diamanti, ferro e tanti altri minerali, con una bassa densità umana, una florida agricoltura favorita dal clima e dall'abbondanza di acqua e ottime possibilità di pesca lungo 1.600 km di costa atlantica, per quarant'anni è stata travagliata da una ferocissima guerra civile che ha prodotto un numero rilevante di morti, feriti e sfollati, la distruzione di ogni struttura produttiva e messo in ginocchio l'economia. Ora che dal 2002 le armi tacciono, è possibile pensare di andare ad esplorare quanto meno la regione meridionale del Paese con un'estensione dal nord della Namibia, stante le difficoltà di accedervi ancora da nord. Il fiume Kunene segna il confine tra i due Paesi, ma i confini tracciati sulla carta dai colonialisti non rispecchiano la geografia ambientale e umana. La regione sud angolana presenta infatti strette analogie con quella del Kaokoland namibiano: un altopiano interno verdeggiante con clima tropicale secco, una catena montuosa ad occidente che scende con una ripida scarpata su una pianura costiera semidesertica, con le dune che si smorzano sull'Atlantico. E anche le popolazioni sono le stesse: sparuti gruppi di cacciatori boscimani con la loro misera tecnologia preistorica, agricoltori ottentotti dalla parlata schioccante, pastori herero con gli incredibili ampi abiti ottocenteschi europei delle loro donne e, soprattutto, gli himba, popolazione nomade che vive stentatamente ancora immersa nella preistoria, con donne bellissime che abitano quasi nude in capanne di rami e paglia con il corpo spalmato di grasso e di argilla rossa, adornate da pregevoli monili di ferro, osso e conchiglie. Le difficoltà di accesso a questo territorio, sede per decenni di attivi scontri tra truppe governative e miliziani cubani da una parte e ribelli nazionalisti e forze sudafricane dall'altra, e che ha ospitato per lungo periodo anche le basi della guerriglia indipendentista namibiana, hanno permesso il mantenimento di uno straordinario equilibrio tra ambiente naturale e popolazioni locali, che un viaggiatore colto e curioso non può perdersi. |
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