Come i contadini di un tempo, sulla via dei mulini Pubblicato il: 20/07/2009 |
Italia – Valle d’Aosta |
Una sosta ad Antey-Saint-André (A5 uscita Châtillon/Saint-Vincent) consente di scoprire villaggi che hanno saputo custodire un passato fatto di momenti di aggregazione e tradizioni famigliari. Il comune conta infatti meno di 600 abitanti fra i 22 villaggi circondati dai boschi: Navillod con la sua chiesetta, Hérin con le sue costruzioni tradizionali in legno (i rascard) e la cappella di Santa Barbara, ma anche Petit Antey, Cerian, Buisson, Lod… Quest'ultimo, a quota 1472 mt, è il più alto borgo del comune sulle sponde del lago omonimo, dove un'area protetta raccoglie numerose varietà botaniche ormai in via di estinzione. Nel cuore del paese la chiesa dedicata a Sant'Andrea risale alla metà del XV secolo. Antey-Saint-André è un ottimo punto di partenza per escursioni in tutta la vallata. Tra queste il "Ru del Pan Perdu": un canale di irrigazione costruito tra il XII e il XIV secolo di cui son ben visibili le arcate originali dalla frazione Grand Moulin. Altra spettacolare passeggiata il "Sentiero dei Mulini" che s'incontra salendo (SR8 per 7,6 km) verso La Magdeleine, uno dei più piccoli comuni della Valle d'Aosta. Nelle frazioni Brengon, Clou e Messelod, allineati rispetto al piccolo corso d'acqua, si trovano otto mulini recentemente ristrutturati di cui due ancora in grado di macinare la segale, l'avena e il frumento prodotti in loco. Le origini di queste costruzioni si perdono nei secoli passati, probabilmente nel primo secolo a.C., epoca a cui risale la diffusione dei mulini idraulici nel mondo greco-romano. Fino ad allora, gli abitanti che si erano insediati in queste zone, avevano dovuto lottare contro una natura difficile, realizzando dei terrazzamenti per la coltivazione dei cereali a 2.000 metri di quota e macinando manualmente i frutti di quelle piantagioni. La singolarità dei mulini di La Magdeleine consiste nel fatto che sono disposti "in catena", per sfruttare la poca acqua disponibile. Sono dunque mulini a ruota idraulica orizzontale, cioè senza l'utilizzo di ingranaggi o meccanismi rispetto alle macine. I mulini Lo Molèno, d'Arfonse, di Tonne, di Chioset, de la Place, di Mule e di Messelou (prendono nome dalle famiglie o dai toponimi) sono visitabili durante l'estate su prenotazione (tel. 338.3863839). Sabato e domenica i visitatori possono assaggiare il pane nero del posto insieme a salumi e vino valdostani. Il giovedì mattina invece, verso le 11.30 si può partecipare alla degustazione gratuita di miele a Lo Dzet (in patois, il dialetto locale, lo dzet è lo sciame di api), il laboratorio mielistico di Monica Voncini (tel 349.1054820) dove si potrà scoprire la Mielosità alla nocciola, un prodotto che da solo vale il viaggio a La Magdeleine. Ogni anno a ottobre si svolge inoltre a La Magdeleine la manifestazione "Du blé au pain - Dal grano al Pane" una mostra mercato di grande fascino. Quattro le strutture ricettive a La Magdeleine (una da tre e le altre a due stelle) che offrono anche servizio ristorante/bar e una trattoria, e numerose ad Antey-Saint-André, dal campeggio, al residence e all'albergo, dove vale una sosta l'azienda agrituristica Au Jardin Fleuri, una delle strutture insignite del marchio "Saveurs du Val d'Aoste". |
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