Bruxelles, e la magia dell’Art Nouveau
Pubblicato il: 27/07/2009

Dai Tour Operator: Adenium – Soluzioni di viaggio > 16/18 ottobre 2009


Nel ventennio a cavallo tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 in Europa e negli Stati Uniti sorge un nuovo stile artistico e architettonico, l'Art Nouveau. Il nome deriva da un negozio parigino che vendeva oggetti dal design creativo. Il movimento era conosciuto anche con i nomi di Liberty o floreale in Italia, Modern Style in Gran Bretagna, Jugendstil (Stile Giovane) in Germania, Sezessionstil in Austria… Uno stile che trae origine dall'ideologia estetica anglosassone Arts and Craft, che aveva posto l'accento sulla libera creazione artigianale in antitesi alla produzione industriale di oggetti in serie di dubbio valore estetico, e come reazione all'arte accademica afferma la forza vitale di una visione capace di trarre la propria ispirazione dalla natura, caratterizzata dalla predilezione per le linee curve ispirate dal mondo vegetale combinate ad elementi di fantasia. L'estetica naturalistica finisce per tradurre gli elementi strutturali in linee dinamiche ondulate, evolvendole in forme simili a piante e fiori, utilizzando nuovi materiali con l'astrazione al servizio del puro design. Momenti massimi di diffusione furono rappresentati dall'Esposizione Universale di Parigi nel 1900 e dall'Esposizione D'Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902, ma anche la nascita di riviste specializzate in arte e architettura diede un importante contributo. Il nuovo stile fu in grado di creare in brevissimo tempo un linguaggio e un clima artistico originale ed unitario, ha attuato un sincretismo tra tutte le arti, ha propugnato un incontro dell'arte con la civiltà moderna e la produzione industriale, adottando i nuovi materiali costruttivi con sicura intuizione della loro funzione e bellezza.
Bruxelles, la ricca capitale del Belgio da sempre attenta ai fermenti e alle innovazioni culturali, finì per divenire l'epicentro architettonico del nuovo stile per due precise ragioni: grazie alla presenza di una schiera di architetti progressisti di indubbio valore, come Victor Horta, Paul Hangar e Henry van de Velde, e al fatto che la città proprio in quegli anni stesse vivendo una profonda ristrutturazione urbanistica con l'inserimento di nuovi quartieri periferici borghesi nel contesto cittadino. Un caso unico dove l'Art Nouveau ha possibilità di esprimersi non in singoli edifici isolati, ma con un progetto organico di largo respiro. Sorgono in centro l'Old England, costruito come negozio d'abbigliamento, i Magasins Wancquez, supermercato d'inizio 900, l'hotel Metropoli, il bar Cirio e tanti altri, in periferia la maison Tassel, costruita dal giovane Horta e considerato il manifesto tangibile dell'art nouveau, la maison Autrique ora trasformata in dimora art nouveau per eccellenza, la maison Eetvelde, uno dei capolavori di Horta, la maison Saint-Cyr con una facciata di soli 4 m, l'hotel Hannon, oggi sede di una galleria fotografica, il museo van Buuren, antica villa di un banchiere, e infine la maison Horta, sua abitazione e studio e ora sede dell'omonimo museo. In città si contano quasi 500 edifici pubblici e privati con facciate o interni art nouveau, e alcuni di questi ospitano oggi alberghi, bar, birrerie, pub e ristoranti. Per la loro importanza culturale cinque edifici di Horta sono stati riconosciuti e protetti dall'Unesco come patrimonio dell'umanità.
IL VIAGGIO. L'operatore milanese "Adenium - Soluzioni di viaggio" propone in occasione della Biennale stile liberty 2009, dal 16 al 18 ottobre, un fine settimana dedicato all'Art Nouveau di Bruxelles. Partenza con volo di linea da Milano, pernottamento in hotel 4 stelle con mezza pensione in un edificio art nouveau, accompagnatore italiano, assicurazione e documentazione, quote da 670 euro.
Info:
www.adeniumtravel.it

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