Grandi eventi per rinnovare la nostra immagine
Pubblicato il: 27/10/2008

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Italia 150 nel 2011, Expo 2015. Due date per altrettante decisive sfide internazionali per il futuro turistico dell'Italia. Se ne è parlato a Rimini lo scorso 25 ottobre in occasione della prima sessione del convegno nazionale "Italy Is Back" (promosso da TTG Forum - in collaborazione con la Struttura di Missione per le celebrazioni del 150° Anniversario dell'Unità Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comitato Italia 150, L'Ente che organizzerà le celebrazioni a Torino, prima capitale nazionale - nell'ambito di TTG Incontri-TTI, principale evento fieristico b2b per l'industria del turismo). Due date, 2011 e 2015, e due occasioni decisive per invertire la rotta e incentivare la partecipazione attiva della cittadinanza. L'anniversario dell'Unità di Italia e l'Expo Universale possono infatti rappresentare per il sistema turistico italiano il banco di prova per rilanciare un nuovo modello di sviluppo e promozione del territorio, con l'obiettivo di riconquistare la leadership turistica in ambito mondiale. Questo il filo conduttore del convegno Italy is Back,. La prima sessione dei lavori del convegno, coordinata da Paolo Verri, direttore del Comitato Italia 150, ha introdotto il tema attraverso le testimonianze di importanti player ed esperti internazionali. La candidatura di una città a ospitare un grande evento di rilievo internazionale può rappresentare, già da sola, un elemento di stimolo e qualificazione che contribuisce positivamente al rilancio dell'intera realtà coinvolta.

Qual è la ricaduta dei grandi eventi sul territorio?

«Gli eventi globali sono sempre più popolari, ma per ospitare grandi eventi è prima di tutto necessaria una collaborazione trasversale a vari livelli di governo che devono trovarsi allineati sugli obiettivi e su come perseguirli -ha spiegato Debra Mountford (consulente OCSE ed esperto di processi di trasformazione territoriale) presentando i risultati di una ricerca compiuta su tutte le città che hanno ospitato grandi eventi negli ultimi anni-. Per partire con una candidatura occorre avere ben chiari gli obiettivi, questo porterà automaticamente a effetti positivi sull'approccio alle strategie di tipo economico per raggiungerli. La disciplina che si acquisisce in questi frangenti è molto importante, anche se la candidatura non va a buon fine, perché si mettono in moto energie e una curva di apprendimento crescente che porta automaticamente a una positiva trasformazione territoriale. Per esempio, ad Atene il processo di avvicinamento alla candidatura ha introdotto nella pubblica amministrazione il concetto della trasparenza che è stato percepito positivamente da tutta la nazione. Dunque una buona organizzazione diventa un fattore positivo anche dal punto di vista politico. Per poter raggiungere l'obiettivo i promotori devono, oltre a dare grande visibilità a tutte le fasi di progressione del progetto, lavorare su scadenze effettive, accelerare il ritmo del cambiamento, imparare a collaborare, cambiare le regole d'ingaggio adottando comportamenti virtuosi e creare fiducia per cambiare il futuro attraverso questo tipo di eventi. In questo contesto il 2011 rappresenta per l'Italia una grande opportunità. Non solo per l'immagine turistica e per i ritorni economici, ma anche per aumentare i livelli di partecipazione attiva della cittadinanza».

L'Italia turistica e i Grandi Eventi del prossimo decennio

In vista della scadenza del 2011, la più vicina, stanno partendo i primi interventi dell'imponente Piano delle Infrastrutture che coinvolgerà 25 grandi città con particolare attenzione a Torino, la prima capitale italiana, Firenze e Roma. «Il programma delle infrastrutture è già ben definito, e per alcuni interventi già avviati, mentre quello culturale è in fase di definizione -ha annunciato Giovanni Panebianco, Presidente della Struttura di Missione della del Consiglio dei Ministri per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia-. Si tratta di opere pubbliche di elevata qualità progettuale e di valorizzazione del territorio. Con nuovi volumi di architettura. Tra i tanti il nuovo auditorium di Isernia, il restauro del Museo Nazionale di Reggio Calabria con i Bronzi di Riace, il Parco Costiero Ponente Ligure lungo i 24 km della ferrovia dismessa di Imperia, il restauro del complesso edilizio Broletto a Novara, il potenziamento dell'Aeroporto Internazionale di Perugia, il Parco Dora Spina di Torino il cui cantiere verrà inaugurato a giorni, il nuovo auditorium di Firenze che sarà sede del Maggio Musicale Fiorentino e il nuovo Palazzo del Cinema di Venezia i cui lavori sono partiti nel settembre scorso. Dunque il futuro non sarà affatto disgiunto dal passato che invece verrà recuperato e valorizzato».

Il caso Torino: fra Olimpiadi, Design, Turismo Religioso e Cultura

Torino rappresenta certamente un esempio virtuoso del processo di qualificazione a lunga scadenza di un territorio attraverso i grandi eventi. Alla città che ha ospitato le Olimpiadi Invernali nel 2006 la Guida Michelin 2008 ha attribuito tre stelle: il massimo interesse. «Pianificazione strategica e cultura sono le chiavi principali del coinvolgimento di tutto il sistema città e quindi del suo successo -ha detto Fiorenzo Alfieri, assessore alla Cultura di Torino e al 150° dell'Unità d'Italia-. La candidatura di Torino alle Olimpiadi è nata dall'esame delle azioni possibili nell'ambito dello studio di un Piano Strategico per risollevare la città da un declino annunciato. Nel momento del rilancio la cultura rappresenta un canale strategico di primaria importanza. Da sola non basta, ma più di altri ambiti è in grado di inviare rapidamente all'esterno i giusti segnali di cambiamento. I grandi eventi lasciano grandi patrimoni, di infrastrutture e umani, di consapevolezza e fiducia. E soprattutto proiettano la realtà ospitante sullo scenario internazionale anche per successivi eventi. Torino ha già ospitato le Universiadi, quest'anno è World Design Capital. Nel 2010 avremo l'Ostensione della Sacra Sindone e il Congresso Europeo degli Scienziati. Per il 2011 abbiamo in mente un intenso programma di iniziative culturali. In particolare, dal 17 marzo a tutto novembre, nel centro della città i turisti, italiani e stranieri, potranno conoscere e sperimentare, attraverso ambientazioni e allestimenti dedicati, che cosa l'Italia ha da dire al Mondo».

L'appuntamento con l'Expo Universale di Milano

E dopo il 2011 busserà alla porta dell'Italia l'Expo Universale del 2015 a Milano. «Non credo che la percezione del Paese cambierà radicalmente con i grandi eventi, ma questi possono senz'altro contribuire a migliorare l'immagine dell'Italia, sia all'esterno sia al suo interno -ha concluso Roberto Ruozi, Presidente del Touring Club Italiano-. L'Expo 2015 è certamente un'opportunità molto importante perché dura 6 mesi complessivi e dunque le ricadute dirette sul territorio saranno ben più costanti e durature. Milano, a differenza di Torino, non ha una pianificazione strategica di per sé, ma può cogliere questa occasione per far ruotare attorno all'Expo il suo futuro. Occorre però ricordarsi che non ci sarà molto tempo per cambiare il volto alla città, costruirgli un nuovo futuro e farlo funzionare. Per Milano, la Lombardia e una parte del Paese, è senz'altro l'occasione del secolo. Ma non sono importanti solo le grandi opere. Si dovrà puntare molto sulla qualità dell'ospitalità, perché premia molto di più rispetto ad altri aspetti dell'offerta, senza dimenticarsi di cose apparentemente banali, ma all'atto pratico importanti nella percezione dell'evento. Come un sistema di segnaletica efficiente, pacchetti turistici di accoglienza a un costo accettabile, formazione linguistica adeguata di tutti gli addetti direttamente e indirettamente coinvolto nell'Expo e formazione di un adeguato numero di volontari in grado di rendere accogliente la città».

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