Val di Non: il Parco fluviale del Novella Pubblicato il: 03/11/2008 |
> Italia – Trentino Alto Adige – provincia di Trento |
Una spettacolare forra, caratterizzata da stretti passaggi e pareti verticali. Scenari sorprendenti, un tempo poco accessibili, che ora sono alla portata di tutti grazie a un facile percorso attrezzato. I motivi per regalarsi una giornata, o più semplicemente qualche ora di svago nel Parco fluviale del Novella, in Val di Non, sono numerosi. Dalla piazza di Dambel (muniti di apposito caschetto fornito dagli addetti del Parco) si raggiungono i Mulini di Cloz. Quindi si accede alla valle modellata dal torrente Novella nella scaglia rossa, roccia sedimentaria molto friabile dal caratteristico color mattone. Immersi nel verde di una nutrita varietà di piante ci si potrà imbattere in un airone cinerino, in un germano reale o in altre specie rare, e scorgere animali come cervi, camosci, scoiattoli, ghiri e scoiattoli. E se non sarà l'occhio a cogliere i movimenti della fauna, sarà l'orecchio a percepirne i suoni. Il cinguettìo degli uccelli ci accompagnerà fino al punto panoramico: è tempo di una piccola sosta, prima di costeggiare le coltivazione di mele al limitare del bosco ed arrivare così all'imbocco della forra. Qui i passaggi si fanno più stretti e angusti, ma il panorama è appagante: sospesi su una passerella metallica, saldamente ancorata alla roccia, si potrà ammirare il grande lavoro di erosione compiuto dall'acqua nella dura roccia dolomia. Scenari dal grande fascino, prima appannaggio di pochi avventurosi, sono ora patrimonio di tutti. Un'occhiata in alto svela il Ponte di Pozzena, dove nel 1276 il Principe Vescovo di Trento Enrico II e Mainardo II Conte del Tirolo stipularono un compromesso di pace. Appena usciti dalla forra ecco la centrale idroelettrica di Pozzena. A questo punto si affrontano gli ultimi metri in passerella, e quindi si risale verso il Dos de' Marsili, dove, prima della scalinata metallica, fa capolino una vecchia calcara. Ancora qualche passo avvolti dai colori e dai suoni del bosco e si arriva in località S. Biagio, dopo aver oltrepassato un ponte, posizionato a un'ottantina di metri dal suolo. Se la fauna in quest'area si presenta assai variegata, lo stesso si può dire della flora, caratterizzata dalla presenza di oltre 200 specie per effetto dei diversi microambienti pedoclimatici che caratterizzano il Parco. Info: |
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