In Val di Fassa l'estate è folk. Da luglio a settembre irrompe l'allegria delle feste che, rinnovando le più originali tradizioni ladine, celebrano ricorrenze religiose e della vita contadina quando le note della fisarmonica fanno da colonna sonora mentre le balze delle gonne che girano vorticosamente a ritmo di musica sono il simbolo della festa donando allegria. Mentre nell'aria si diffondono profumi intensi delle specialità che invogliano a gustare i sapori locali (di canederli, polenta e lucanica…). Quasi tutti i fine settimana di luglio e agosto sono cadenzati da sagre e feste che celebrano ricorrenze religiose o momenti particolari della vita contadina d'un tempo. Nei mesi caldi la valle ladina, estesa tra le cime dolomitiche più imponenti, si veste di un'allegria contagiosa, capace di comunicare la genuinità delle sue antiche tradizioni e della sua gente.
IL CALENDARIO DELL'ESTATE 2010
"Te Anter i Tobiè" (9/11 luglio, Canazei). Un borgo antico spalanca le sue porte ai visitatori. Le case di contadini, allevatori, cacciatori e falegnami accolgono quanti desiderino riscoprire vecchi mestieri ed entrare a far parte di un mondo dalle sfumature antiche. "Te Anter i Tobiè" (In mezzo ai fienili, in ladino) è una manifestazione speciale, capace ogni anno di sorprendere con leitmotiv curiosi e divertenti. Il tema dell'edizione 2010 sono i soprannomi degli abitanti dei paesi della Val di Fassa, dai "Porcie" (maialini) di Moena, ai "Patins" (signori) di Vigo, agli "Strions" (stregoni) di Soraga, agli "Sdramaces" (materassai) di Fontanazzo e tanti altri ancora. A questi appellativi, nel corso dei tre giorni, sono dedicate rappresentazioni e spettacoli. Ma ci sono anche numerosi "stand" da visitare, una ventina di esibizioni musicali di noti gruppi folk e tantissime proposte culinarie, dai gustosi "gnoches da formae" (canederli al formaggio), ai piatti di speck, alla polenta e capriolo, al formaggio nostrano, ai crauti, alla gulaschsuppe fino ai dolci tipici: le "sones de pomes", gustose frittelle di mele, e le "fortaes", squisita pasta fritta accompagnata da marmellata di mirtilli rossi.
"Festa de Ciajeole" (17/18 luglio, Moena). È uno dei rioni più antichi di Moena, Ciajeole. E proprio le viuzze, le case e i fienili di questo pezzo della "Fata delle Dolomiti", per due giorni, si animano ospitando studi d'artisti che scolpiscono il legno, rustiche taverne e banchi per l'assaggio del vino e del formaggio "Puzzone di Moena", un must della gastronomia locale. Il pomeriggio è dedicato ai bambini con tanti giochi all'aria aperta, la sera invece si gustano i piatti della tradizione e si ascolta buona musica, dall'opera, al jazz, ai brani etnici.
"Sagra di Sant'Anna" (24/25 luglio, Monzon di Pozza di Fassa). Monzon (Munciòn in ladino), piccola frazione di Pozza di Fassa che dai suoi 1.511 m domina tutta la valle, godendo di uno dei più bei panorami, è uno dei primi insediamenti fassani, scelto dalle antiche popolazioni per la sua posizione particolarmente soleggiata. La patrona di questo pittoresco nucleo di case è Sant'Anna che si festeggia da molti anni con una sagra dove si rinnovano tante usanze della cultura ladina. Tra i "tobiè" (fienili) che ospitano piccole esposizioni, artigiani che danno dimostrazione delle loro abilità e diversi gruppi musicali, ci si inebria dei sapori di carni alla griglia, polenta, crauti e tante altre prelibatezze locali.
"Festa Ta Mont" (30 luglio - 1 agosto, Pozza di Fassa). Per tre giorni si è completamente immersi nella "Trilogia fassana" del famoso "Regno dei Fanes". La "Festa Ta Mont" fa rivivere a Pozza e nella splendida Val San Nicolò la fantastica epopea ladina. Dopo l'inaugurazione di venerdì (ore 21) della festa in paese, con la sfilata della banda di Pozza e delle figure dei miti ladini, sabato e domenica ci si sposta in Val San Nicolò. Qui un villaggio medievale appositamente costruito, dove circola l'Ombert (speciale moneta), è il palcoscenico delle rappresentazioni pomeridiane delle leggende. I fienili s'aprono ospitando stand gastronomici, giochi e musica. Di sera, poi, la valle s'illumina d'incanto, e si può assistere a spettacoli in lingua ladina (con voce narrante in italiano).
"A pé ta mont" (1 agosto, Soraga). Camminata tra antichi mestieri e sapori nella conca di Fuciade. La località si raggiunge in circa 40 minuti a piedi, su comoda strada bianca, da Passo San Pellegrino (sopra Moena). Una volta giunti nell'anfiteatro fiorito si assiste allo sfalcio, alla raccolta del fieno, alla preparazione delle gerle e del burro. Le piccole baite si trasformano, per un giorno, in locande che propongono delizie ladine che incantano il palato, mentre i concerti dei cori di montagna regalano all'intero scenario un'atmosfera di fiaba.
"Festa di Turchia" (6/8 agosto, Moena). Sfilate di uomini con i fez rossi e di belle odalische, spettacoli di danza del ventre e il "Palio del porcel". Assume toni decisamente esotici Moena che, per tre giorni, celebra la festa del rione, dove case e piazze portano i segni del Paese del Mediterraneo. Tre giorni di festeggiamenti durante i quali, oltre alle manifestazioni in stile turco, si ritrovano il meglio delle tradizioni culinarie, artigianali e musicali ladine. Diverse le ipotesi sull'origine dell'appellativo del rione Turchia, ma la versione più affascinante riporta al 1663: dopo la sconfitta dei turchi a Vienna, un soldato, cercando di tornare in patria, attraversò il Passo San Pellegrino, ma cadde esausto a Moena. Gli abitanti lo soccorsero e lui vi rimase per sempre.
"Festa del Gròp da la Mèscres de Delba e Penia" (15 agosto, Penia di Canazei). Nella straordinaria location della segheria veneziana di Penia (la presenza è documentata fin dal XVI secolo, quella che si può visitare è del 1929), Ferragosto all'insegna del carnevale con il "Grop da la Mescrès de Delba e Penia" (Gruppo delle maschere di Alba e Penia). L'associazione che conserva e rinnova le tradizioni carnascialesche ladine, tra le più antiche dell'arco alpino, propone una giornata all'aria aperta tra piatti ladini e allegre melodie.
"Gran Festa da d'Istà" (2/5 settembre, Canazei). Più di duecento volontari lavorano alla buona riuscita di questi giorni di festa, che chiude simbolicamente l'estate. Si tratta dell'evento più atteso dalla popolazione ladina non solo della Val di Fassa, ma di tutto l'arco dolomitico. Per quattro giorni nella tensostruttura, appositamente allestita nella centrale Strèda de Pareda di Canazei, dilaga l'allegria tra i brani delle band più quotate del Südtirol e le migliori proposte della cucina locale. Clou della "Gran Festa da d'Istà": la sfilata del 5 settembre (ore 14.30) per le vie del paese, a cui partecipano centinaia di ladini, che attraversano il centro indossando con orgoglio il "guant" (abito tradizionale). Alla suggestiva passerella segue, sulla distesa prativa accanto alla tensostruttura, il "concertone delle bande" dei paesi della Val di Fassa. La festa si conclude a notte fonda, con i ladini che si danno appuntamento all'edizione successiva, in un tripudio di balli e musica folk.
Info: www.fassa.com
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