Il consorzio del Conegliano Valdobbiadene e quello del Prosecco Doc sono pronti a seguire le vie legali per mettere fine alle speculazioni sul nome Prosecco. Contro il Prisecco si sta già preparando un'azione legale da parte del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene, ente che difende l'area storica di produzione del Prosecco e da parte del Consorzio Doc, istituzione che protegge la neonata Doc Prosecco.
«Il Prisecco è solo l'ultimo caso di imitazione di un prodotto di successo come il Prosecco da parte della Germania, paese che da oltre vent'anni propone nel mercato contraffazioni del vino simbolo della marca trevigiana. - dichiara Franco Adami, presidente Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene - Per contrastare questo fenomeno lo scorso anno i produttori dell'area storica di Conegliano Valdobbiadene e delle provincie autorizzare alla produzione di Prosecco, hanno introdotto la nuova normativa che prevede il passaggio del nome Prosecco da varietà di uva a vino di denominazione d'origine quindi protetto dalle Normative Europee».
«La creazione della Doc Prosecco ha l'obiettivo di tutelare il lavoro dei produttori che, onestamente, credono in questo vino -conclude Fulvio Brunetta, Presidente della Doc Prosecco-. Siamo certi che la strada intrapresa sia quella giusta ma, nel breve termine, è necessario affiancare strumenti straordinari come in questo caso».
Se la nuova normativa offrirà una tutela nel tempo, infatti, la gravità del caso Prisecco ha portato il Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene e il Consorzio Tutela Prosecco Doc ad avviare un'azione legale diretta per rispondere in tempi brevi alla questione. In questo lavoro i due consorzi potranno contare sul supporto del Ministero delle Politiche Agricole e della Regione Veneto, come è avvenuto nel recente caso Rosecco.
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