Incontro con gli operatori dell'alimentare negli Usa
Pubblicato il: 23/08/2010

Fatti&Personaggi: Cibus


Una delegazione di Fiere di Parma ha partecipato a New York alla 56esima edizione di "Summer Fancy Food", la più importante fiera alimentare ed ha registrato grandi opportunità di penetrazione nel mercato statunitense del "made in Italy" alimentare, che sta passando da una dimensione etnica e di nicchia a sistema di "referenziamento" strategico per i distributori Usa. La manifestazione, tenutasi a fine giugno, ha visto la presenza di 2500 espositori, tra i quali centinaia di stand italiani, e degli operatori americani della Grande Distribuzione, della ristorazione, importatori e buyer internazionali.

La delegazione di Cibus, guidata da Elda Ghiretti, Cibus Manager e Marcella Pedroni, Responsabile dei Progetti Internazionali di Fiere di Parma, ha avuto un incontro con operatori e giornalisti specializzati per presentare ai retailer americani ed ai protagonisti del Made in Italy alimentare i programmi di sostegno all'internazionalizzazione di Cibus negli anni 2011 e 2012. L'incontro è avvenuto al ristorante "Marea", luogo simbolo del "made in Italy but delivered in Usa", ed è stato concepito anche come prosecuzione di Cibus 2010 per incontrare sia gli operatori americani sia i frequentatori del Fancy Food con l'obiettivo di fare un check sul made in Italy nel mercato USA.

La riunione si è aperta con una presentazione del Ceo di Fiere di Parma Antonio Cellie, che ha sottolineato come stiano rapidamente mutando le prospettive del made in Italy alimentare in USA. Basti pensare che il mercato "Deli" (la vendita di prodotti gastronomici freschi) negli Usa ha continuato a crescere anche negli ultimi due anni, pur difficili, per quanto concerne i consumi americani, raggiungendo la dimensione di 21 miliardi di dollari e diventando quindi la categoria più importante per i retailer a stelle e strisce (senza dimenticare che gli USA sono e resteranno di gran lunga il maggiore mercato alimentare del mondo).

«Tutte le categorie di prodotti alimentari 'Italian inspired' -- ha detto Cellie - dagli oli ai caffè fino a pizza e piatti pronti mostrano tassi di crescita superiori alla media. Il problema quindi per l'industria italiana è comprendere e gestire questa transizione che sta portando il made in Italy da una dimensione etnica e di nicchia a sistema di 'referenziamento' strategico per il retail statunitense. Questo fenomeno sta generando grandi opportunità, ma le imprese italiane dovranno essere in grado di costruire e gestire partnership con catene che mediamente sono da tre a 10 volte più grandi di quelle operanti in Italia e hanno un modello di relazione completamente diverso. Le fiere specializzate di successo, come Cibus e Fancy Food, servono proprio a questo: a costruire momenti e piattaforme di relazione e di evoluzione permanente al fine di ottimizzare le relazioni tra le eccellenze dell'offerta e della domanda».

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