Diversi percorsi culturali e storici, ognuno declinato su un tema specifico, 48 chilometri di piste ciclabili, noleggio di modernissime city-bike. Le due ruote sono il mezzo più ecologico e divertente per spostarsi sia in città sia nei dintorni di Bolzano. Ospiti e bolzanini, possono partecipare agli eventi o seguire autonomamente i suggerimenti delle mappe che descrivono percorsi e siti da visitare, oppure improvvisare una giornata con la famiglia in sella alla bicicletta. Grazie alla fitta rete nella quale sono state concepite, le ciclabili intersecano gli snodi principali della città e consentono di raggiungere in breve tempo ogni destinazione in tutta sicurezza (Da non perdere l'appuntamento con "Bolzano in Bici" il 18 settembre 2010). All'efficienza, tutta bolzanina, si aggiunge il fascino della bellezza che fa capolino da ogni angolo. Il percorso medievale. Tra i più amati, questo percorso mostra vie, palazzi, piazze dal fascino ancora intatto del Medioevo. Si parte da piazza Walther, dopo aver visitato il Duomo e aver assaporato la celebre piazza, salotto di Bolzano. Si passa per la pittoresca via dei Conciapelli, per poi pedalare tra i distretti rurali e nei piccoli aggregati che circondavano il borgo medievale di Bolzano, come la piazza della Dogana, l'antica Zollstange, che deve il suo nome alla presenza del dazio cittadino. Lo stretto vicolo San Giovanni e la chiesa omonima, incassata tra gli edifici, pare un quadro antico. Al di là del fiume Talvera, si scorge l'aggregato ove sorgevano i duecenteschi Castel Klebenstein e Castel Rendelstein, la possente torre del quale è oggi in parte inglobata nella muratura della trattoria zum Gschlössl, il campanile verde tardogotico di San Pietro in Karnol (prima testimonianza documentaria anno 1135). Arroccate sul pendio ci sono le rovine di Castel Rafenstein costruito agli inizi del Duecento dal Vescovo di Trento Federico di Vanga. E ancora, i castelli che presidiavano l'imbocco della gola di Sarentino, il monumentale Castel Roncolo, che ospita fino a gennaio 2010 la mostra Homo Sedens, dedicata alla storia della sedia. Tra i percorsi storici c'è quello che apre le porte del Settecento, tra palazzi e monumenti neoclassici; chi ama la fine dell'Ottocento, può seguire la pista più tecnica dell'era dell'industrializzazione che svela edifici di archeologia industriale. Pedalando verso il 1930, si possono osservare, sul percorso dedicato all'architettura fascista, gli austeri palazzi dell'epoca. E per non dimenticarsi della storia, l'itinerario che porta a scoprire gli anni della II Guerra Mondiale è molto interessante. Il percorso dell'acqua. Questa proposta comprende luoghi in zone diverse della città, tutte raggiungibili lungo le piste ciclabili. Il tragitto inizia in piazza Walther, dove si trova la fontana di Walther von der Vogelweide. Percorrendo via Alto Adige è possibile dare un'occhiata alla fontana spiraliforme che alimenta la facciata dell'ingresso del Parking Bolzano Centro e, fiancheggiando il nuovo teatro comunale, l'imponente fontana in acciaio di Giuseppe Toniolo del 2003; si raggiunge Ponte Loreto, il primo e più importante ponte della città, documentato fin dal 1203; poco lontano, è possibile osservare la confluenza del Talvera nell'Isarco e scorgere Ponte Druso, terzo grande ponte per importanza storica, costruito nel 1931. Percorrendo questo itinerario si arriva ad un luogo quasi magico: nei pressi di via Santa Geltrude si trova un angolo sacro, dove vi era una fonte miracolosa, legata al culto delle sorgenti; qui fu costruita anche una cappella medievale in onore di Santa Geltrude, una fontana in pietra di tre secoli fa e un moderno rilievo raffigurante la Santa testimoniano l'antica frequentazione della sorgente da parte dei cittadini e dei viaggiatori. Pedalando si giunge anche alla piazzetta di San Vigilio, un anfiteatro dove si erge la moderna Fontana Chimera creata da Cristina Vignocchi, composta da una grande vasca ellittica, i cui numerosi getti d'acqua colpiscono un totem di acciaio in cui si aprono delle finestre, protette da un vetro, che contengono lavori artistici di gusto neo-surrealista. Raggiungendo piazza Gries, la sorpresa è tra i vigenti e i condomini di vicolo Wenter, dove si trova il Draxlmühle, un importante mulino circondato da altri minori, alimentati dalle rogge derivanti dal Grieser-Mühlbach, di cui si serviva anche l'abbazia Muri e dentro la quale si conserva uno dei pochi pozzi della città. Info: www.bolzano-bozen.it
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