Capodanno segue dei rituali che invocano fortuna e prosperità. A cominciare dalla tavola dove predomina l'abbondanza di cibi sontuosi: dai primi generosi, come le paste ripiene, alle carni succulente fino ai dolci che richiamano leggende popolari e romantiche. Come quella risalente alla fine del Quattrocento che narra di Ughetto, figlio del condottiero Giacometto degli Atellani, innamorato della bella Adalgisa. Per starle vicino il cavaliere si finse fornaio come il padre di lei, tal Toni, e per incrementare le magre vendite inventò un dolce: il panettone (da "pan di Toni", il fornaio) il cui successo e bontà consentirono al giovane di coronare il suo sogno d'amore.
Atmosfere, quelle quattrocentesche, che oggi rivivono a "I Chiostri di San Barnaba", il ristorante caffè che sorge sullo sfondo di un convento del XV secolo nascosto nel pieno centro di Milano. Qui, in via San Barnaba 48, venerdì 31 dicembre 2010 si festeggia la fine dell'anno in una location rinascimentale, con il meglio delle ricette del giovane chef Simone Iozzo. In scena, a partire dalle ore 21, è un menù speciale che dà un'impronta innovativa ai grandi piatti della tradizione culinaria italiana, ponendo, come sempre, massima attenzione alla selezione e alla genuinità delle materie prime.
Dopo il calice di benvenuto con stuzzichini si prosegue con un antipasto di cappesante agli agrumi e rhum e l'insalatina di petto di faraona, misticanza e papaia. Per i primi lo chef proporrà piatti ricchi come i ravioli di zucca con burro agli amaretti e scaglie di Parmigiano ed il risotto con trancetti di trota salmonata con burro alle erbe. Anche il secondo è di "sostanza": cappello del prete brasato con gnocchetti alle nocciole. Il "capitolo" dei dessert prevede le castagne glassate con panna montata e una vera prelibatezza: la barbaiada con crostini di panettone. La barbaiada è una bevanda a base di caffè, latte, zucchero e cacao in uso nelle pasticcerie milanesi fino agli anni 30. Impossibile da trovare ai giorni nostri, rinasce per un'occasione speciale a I Chiostri di San Barnaba. Si conclude con il caffè. Ma è un falso addio. Perché dopo la mezzanotte ci saranno le tradizionali (e beneauguranti) lenticchie con cotechino, il pandoro, il panettone e le bollicine dello Spumante Ribolla Cormons.
Non mancherà naturalmente il vino e saranno tutte bottiglie selezionate, una ogni due persone a scelta fra Prosecco di Valdobbiadene Privé, Pinot Nero Termeno e Verdicchio dei Castelli di Jesi Novali Moncaro. Disponibile, su ordinazione, lo champagne Laurent Perrier, a 60 euro la bottiglia. Il costo della serata è 90 euro a persona. Cocktail dopocena: 10 euro cadauno. Al momento della prenotazione sarà richiesto un acconto. È richiesta la prenotazione.
Info: www.ichiostri.net
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