Raccontare attraverso l'evoluzione della cucina italiana le trasformazioni e gli eventi storici che hanno segnato il Novecento, il "secolo breve" che ha radicalmente ridefinito consuetudini, stili e tenore di vita, comportamenti pubblici e privati di noi italiani: questo è l'orizzonte temporale e culturale entro cui si dipana il percorso espositivo "Una tavola lunga un secolo" che si tiene fino al 21 febbraio presso dondolandoARTE Atelier di via Cadeferro 11 a Martignana di Po (Cremona). La mostra nasce da un progetto di Architettura della Comunicazione condiviso con Ballarini 1889 e Richard Ginori 1735: due firme storiche del Made in Italy d'eccellenza che, con i loro prodotti, hanno accompagnato l'evolversi delle esigenze quotidiane degli italiani in cucina e sulla tavola. Ballarini 1889 rappresenta da 120 anni la solidità della tradizione italiana nella forgiatura degli utensili da cottura, fatta di cura del dettaglio e impeccabile funzionalità, proiettata nella dimensione dell'innovazione. Richard Ginori 1735 incarna una tradizione plurisecolare di perfezione estetica, padronanza assoluta delle tecniche di manifattura della porcellana e costante ricerca di design che ha innovato nel tempo la cultura della tavola.
"Una tavola lunga un secolo" propone una lettura della storia della cucina italiana nel XX secolo come cultura strettamente connessa ai luoghi, al tessuto sociale, ai grandi avvenimenti storici, alle tecnologie disponibili e a numerose altre variabili. Il percorso espositivo è scandito dall'accostamento tra eventi culturali e gastronomici che rappresentano momenti di passaggio significativi per la cucina e la società italiana. Per ognuno di questi "snodi" temporali sono stati scelti piatti rappresentativi dell'evoluzione nelle tecniche di preparazione dei cibi e nelle consuetudini conviviali, perché la cucina e la tavola sono rispettivamente punto di partenza e di arrivo di ogni avvenimento culinario.
La mostra prende le mosse da quella tradizione gastronomica povera, a base di soli vegetali e farinacei, tipica dell'Italia ancora largamente rurale dei primi del Novecento. Quegli umili primi piatti di pasta, riso e minestre, tuttavia, sono le fondamenta su cui si è sviluppata una cucina straordinaria per ricchezza e varietà. La mostra offre al visitatore la possibilità di constatare come neppure il benessere diffuso dell'Italia del boom economico e le aperture agli influssi dell'alta cucina internazionale abbiano spezzato la continuità con la matrice. L'esperienza culturale e culinaria si vive con la possibilità di degustare, grazie all'abilità dello chef Daniele Persegani, le cui ricette ispirate ai periodi storici della mostra saranno servite nei prodotti celebrativi realizzati per l'occasione da Ballarini 1889 e Richard Ginori 1735.
Il Catalogo: Edizioni Corraini. I Curatori della Mostra: Anna e Gian Franco Gasparini. Apertura: fino al 21 febbraio, dal venerdì alla domenica dalle ore 17 alle 20. Chiusura dal 30 dicembre al 13 gennaio e festività natalizie. Entrata gratuita.
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