Omaggio all'Eccellenza di Toscana
Pubblicato il: 13/12/2010

Fatti&Personaggi: Associazione Toscana Sommelier


L'Eccellenza di Toscana tocca quota 2000. Tante sono state le presenze registrate al Four Seasons Hotel di Firenze per l'edizione numero 10 della kermesse organizzata dall'Associazione Toscana Sommelier, dedicata ai 4 e 5 grappoli toscani della guida "Duemilavini 2011" edita da Bibenda. Il gradimento che Firenze ha tributato ai 650 vini in degustazione (tra cui 73 cinque grappoli e 257 quattro grappoli) presentati da 152 produttori e serviti da 120 sommelier di AIS Toscana, è iniziato sabato sera con la "Cena di gala dell'eccellenza" che ha consegnato nelle mani dello showman e conduttore Carlo Conti il "tastevin" di Sommelier ad honorem. Una "Cena delle eccellenze" in tutti i sensi: cinque chef di fama nazionale come Vito Mollica (coadiuvato dal membro del suo staff al Four Seasons Domenico di Clemente), Gaetano Trovato, Luciano Zazzeri e Oliver Glowig hanno dato l'anima ai piatti serviti ai commensali e innaffiati dai vini 4 e 5 grappoli in degustazione in un luogo altrettanto eccellente come la Sala del Conventino del cinque stelle superiore nel cuore di Firenze.

Piena soddisfazione per la riuscita dell'evento anche nelle parole del Presidente dei Sommelier della Toscana, Osvaldo Baroncelli: «L'Eccellenza di Toscana è un appuntamento che i fiorentini - e non solo - dimostrano di apprezzare ogni volta come se fosse la prima, come hanno dimostrato anche i numeri che oggi commentiamo come postumi della kermesse. Sale piene in tutto l'arco della giornata e un pubblico di reali estimatori che hanno saputo cogliere a pieno lo spirito di questa manifestazione, ovvero "degustare" con sensibilità e interesse per il meglio della nostra terra».

Presente all'Eccellenza anche il neopresidente nazionale di AIS Antonello Maietta e il neovicepresidente Roberto Bellini che ha fatto gli onori di casa anche durante la presentazione e consegna del "6° Premio Dino Casini - Una vita per l'AIS Toscana" all'enologo Luca D'Attoma "per aver saputo trasferire in un vino particolari aspetti di toscanità riscontrati dai sommeliers, intendendo con ciò anche la coniugazione di ricerca, innovazione e tradizione". «Il premio che mi è stato consegnato non rappresenta e non deve rappresentare un punto di arrivo -spiega l'enologo Luca D'Attoma-, ma deve essere uno stimolo a migliorarsi ogni giorno. Almeno questo è lo spirito con cui lo accolgo io. Faccio il mio lavoro con passione da anni e questo per me è una ricompensa per i tanti sacrifici fatti per giungere dove sono. Ma come ho detto non intendo fermarmi qua, voglio continuare a lavorare ogni giorno per poter dare sempre il meglio».

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