Tra i vini d’eccellenza per la tavola quotidiana (e nelle guide)
Pubblicato il: 17/12/2010

VinoDiVino: Bardolino


Per le sue caratteristiche di bevibilità e di rapporto qualità-prezzo, tra i vini d'eccellenza per la tavola quotidiana il Bardolino ha pochi rivali: ne sono la conferma i responsi delle guide di settore che prestano maggiormente attenzione a questa tipologia, con apposite graduatorie. Per "Berbene Low Cost", la guida che il Gambero Rosso dedica da 21 anni al mondo del vino quotidiano, la miglior etichetta del Veneto è proprio un Bardolino, quello dell'azienda agricola Le Fraghe di Matilde Poggi, a Cavaion Veronese, definito "un vino che conquista per leggerezza e tensione gustativa". Tra le bottiglie regionali premiate figurano poi altri cinque vini della denominazione bardolinese: il Bardolino di Cavalchina a Custoza, il Bardolino Classico Santepietre della Lamberti di Pastrengo, il Bardolino Erre di Ronca a Sommacampagna, il Bardolino Classico Superiore Cole Alte dell'azienda agricola Tre Colline di Calmasino e il Bardolino de Le Vigne di San Pietro a Sommacampagna.

Il Bardolino de Le Fraghe figura anche nel novero dei "vini quotidiani" segnalati fra le eccellenze di "Slowine", la nuova guida edita da Slow Food, la celebre associazione di "ecogastronomi" che ha come simbolo la chiocciola, e nella stessa categoria Slowine indica anche il Bardolino Classico Broi dell'azienda agricola Costadoro di Bardolino. Il Broi di Costadoro è pure inserito nell'elenco dei "migliori acquisti della regione" dalla guida "I Vini d'Italia" de L'Espresso, assieme al Bardolino Le Fontane di Corte Gardoni a Valeggio sul Mincio.

«Dopo i consumatori, anche la critica sta attribuendo riconoscimenti crescenti alla piacevolezza quotidiana dei nostri vini -dice il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi- e questo è sintomatico di come il gusto si sia modificato: dopo il successo dei rossi fin troppo muscolosi, oggi si tornano ad apprezzare quelli che, come il Bardolino, vantano soprattutto finezza e, appunto, bevibilità. Si tratta di un risultato non casuale, che premia l'impegno della nostra filiera verso la ricostruzione dell'identità tradizionale, tipica, riconoscibile del Bardolino, senza copiare modelli di riferimento che non ci appartengono. Penso di poter dire che credo abbia contribuito anche la svolta impressa dal Consorzio, che ha infuso fiducia nei produttori, gettando le basi di un nuovo corso, che ci ha permesso di azzerare le scorte. La domanda di Bardolino è cresciuta in misura tale da svuotare le cantine, ed ora, sull'onda del ritrovato successo della nostra denominazione, vogliamo tutelare ancora di più il consumatore con la scelta di apporre la fascetta di Stato sulle nostre bottiglie già dalla prossima vendemmia».

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