Lo sconosciuto arcipelago delle Bijagos
Pubblicato il: 19/12/2010

Dai Tour Operator: I Viaggi di Maurizio Levi


Nel Golfo atlantico di Guinea, a sud del Senegal e entro un centinaio di chilometri dalle coste della Guinea Bissau si distende lo sconosciuto arcipelago delle Bijagos, unico in tutta l'Africa, una sessantina di piatte isole e isolette per una superficie totale di 1.500 kmq, ricoperte da un'intensa vegetazione tropicale ed equatoriale. Scoperte nel 1456 dal savonese Antonio da Noli e dal veneziano Alvise Cademosto, in perlustrazione per conto del re portoghese Enrico il Navigatore, sono sempre state evitate dalle navi per le frequenti secche, i fondali fangosi, le correnti infide e, soprattutto, le consistenti maree. I portoghesi, presenti in Guinea fin dal 1446, eressero la propria capitale sull'isola di Bolama, la più vicina, rimasta tale fino al 1941, ma poco si interessarono alle altre. L'incontaminato isolamento ne ha fatto un vero Eden naturale, con lunghe spiagge deserte, boschetti di palme, frutti tropicali, paludi di mangrovie e una fauna peculiare che annovera uccelli, vari tipi di tartarughe marine e gli unici esemplari al mondo di coccodrilli e di ippopotami di mare. Per la loro unicità l'Unesco ne ha fatto una riserva della biosfera, mentre due gruppi a est e a sud costituiscono parchi nazionali. Le poche migliaia di abitanti, concentrati in una ventina di isole, continua a vivere fuori dal tempo secondo modalità ataviche: le donne vestono ancora con gonne di paglia, abitano in capanne di fango e frasche, sono animasti e le uniche autorità riconosciute sono il capo villaggio e lo stregone. Vige il matriarcato e il culto degli antenati, i riti di iniziazione seguono un rigido codice che regola e scandisce tutte le fasi della vita, la superstizione regna sovrana, il rispetto per gli anziani assoluto. Quando segni palesi denotano in un villaggio la presenza di spiriti negativi, gli abitanti si allontanano verso altri lidi abbandonando ogni cosa per non essere inseguiti.

IL VIAGGIO. La visita dell'affascinante arcipelago delle Bijagos, non facile da raggiungere, fa parte di un originale tour etnografico e naturalistico di 13 giorni proposto dall'operatore milanese "I Viaggi di Maurizio Levi" che unisce Mali, Senegal e Guinea Bissau. Da Bamako, capitale del Mali, si tocca il grande lago artificiale di Manantali, colonizzato di recente dall'etnia dei pescatori Bozo, poi in Senegal i villaggi dei Malinkè, agricoltori animisti discendenti dell'antico impero del Mali, e quelli dei Bassari, in passato abili cacciatori delle savane ora convertiti all'agricoltura, ma che hanno mantenuti intatti i loro atavici costumi fatti di canti e danze tribali, riti di iniziazione, maschere allegoriche. Dopo la visita del parco nazionale di Niokolo Koba, il maggiore dell'Africa occidentale e riserva della biosfera Unesco, abitato da una fauna estremamente varia (bufali, elefanti, leoni, leopardi, antilopi, scimmie, ippopotami e facoceri), si naviga infine per tre giorni nelle Bijagos. Uniche partenze di gruppo il 27 dicembre e il 25 febbraio 2011 con voli di linea da Milano e Roma, pernottamenti nei migliori hotel e bungalow esistenti con pensione completa, esperta guida italiana, quote da 2.980 euro.

Info:
www.deserti-viaggilevi.it

Copyright © Luoghidelmondo.info - Tutti i diritti sono riservati. Riproduzione vietata.

 

Netjack