“Quel che ci unisce” personale del pittore Bruno Novelli Fontanesi
Pubblicato il: 03/01/2011

AgendaEventi: Sanguinetto (Vr) > Dal 19 marzo al 9 aprile 2011


"La mia pittura è alla ricerca del silenzio…", così racconta Bruno Novelli Fontanesi, personaggio eclettico che ha dedicato la propria vita all'arte e alla ricerca. La personale, a cura della Fondazione Aldo Morelato, sarà inaugurata sabato 19 marzo alle ore 17 e rimarrà aperta sino al 9 aprile (orario 9/12.30 e 15/19), presso Palazzo Taidelli in corso Vittorio Emanuele, 61 a Sanguinetto (Verona). Le opere sono dedicate al padre sempre immaginato e mai incontrato. Il fil rouge è proprio questo: la ricerca attraverso i segni di ciò che non conosciamo. Le opere pittoriche sono realizzate su tavole in legno con diverse tecniche: dal colore acrilico alle terre, dalla sabbia alla tempera. Una sperimentazione ragionata e dettata da una lunga esperienza che dà origine ad un incontro armonico di forme, cromie e suggestioni. E' molto forte la matrice colorista che ha caratterizzato gran parte della produzione del pittore sempre attenta alla ricerca in ambito materico.

Una pittura in grado di suscitare e condurre a sentimenti di intensa suggestione, grazie a colori vividi ed incisivi, che sembrano prendere vita. Nelle sue creazioni Bruno Novelli Fontanesi trasmette sensazioni che appartengono all'uomo e ne modellano l'esistenza; si ritrova "se stessi riflessi  nell'intimo profondo". Una forte ricerca interiore verso "quel che ci unisce". Ecco cosa può rappresentare l'arte di Bruno Novelli Fontanesi. Un percorso non solo visivo ma introspettivo che delinea un cammino di conoscenza e analisi di sé. Una mostra di impatto, un incontro dei sensi, alla ricerca di ciò "…che ci unisce".

Nato a Roma nel 1951, Bruno Novelli Fontanesi frequenta il Liceo Artistico, l'Accademia di Belle Arti e la Scuola Libera del Nudo. Uno dei suoi maestri più importanti è stato Giulio Turcato con il quale ha stabilito un legame artistico e culturale. L'amore per il colore, invece, (matrice inconfondibile della sua pittura) lo deve allo studio di maestri come Walter Lazzaro, Gentilini, Perilli, Gastone Novelli, il grande Afro ed altri ancora. Nel 1978 si trasferisce a Verona dove diventa titolare della cattedra di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico Statale. La vicinanza di Venezia lo porterà a visitare le fornaci del vetro di Murano. Lo studio di questa antica arte veneziana influenzerà gran parte della sua produzione artistica di questi anni. In seguito concentrerà la sua ricerca pittorica in ambito materico senza però tralasciare la sua matrice colorista, che non lo abbandonerà mai ma si affinerà e si sintetizzerà nel tempo.

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