Torna la “Merenda Reale” e si rinnova la tradizione
Pubblicato il: 10/01/2011

AgendaEventi: Torino > Dal 6 febbraio al 10 luglio e dal 4 settembre al 31 dicembre 2011


E' da Torino, prima capitale del Bel Paese che, nel 2011, iniziano i festeggiamenti dell'Unità d'Italia con un ricco calendario di eventi e mostre per raccontare la storia, l'arte, la moda e.. il gusto. Gusto che, nel corso dell'Ottocento, ha trovato la sua massima espressione nella creazione di piatti tipici e gustose ricette che hanno contribuito a fare la storia d'Italia sapientemente raccolte e tradotte in italiano nel volume "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" di Pellegrino Artusi a cui si deve l'unificazione dell'Italia a tavola. Nella storia del gusto italiano, poi, il capitolo della pasticceria ha rivestito un ruolo decisivo come testimonia il grande cuoco di corte Vialardi. Trent'anni al servizio della Casa Reale permisero a Vialardi di affinare la sua Arte, soprattutto quella di Pasticceria tanto che quando il Re si trasferì dapprima a Firenze (1865 al 1870) e poi a Roma (dal 1871), i pranzi (compresi i dolci) di Stato venivano preparati e serviti secondo le regole e le ricette utilizzate dal grande Cuoco.

Ed è proprio per evidenziare l'aspetto gastronomico che, Turismo Torino e Provincia propone in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unita d'Italia, la rievocazione di uno dei momenti più golosi dell'epoca, la Merenda Reale, un rito che ha le sue origini nel Settecento, ma che nel corso dell'Ottocento si è "evoluto". Se nel Settecento, infatti, i regnanti di Casa Savoia amavano deliziarsi a corte, tra una chiacchiera e l'altra, con cioccolata calda e i "bagnati", nell'Ottocento amavano recarsi presso i molteplici caffè presenti in città per degustare il famoso Bicerin che, dal 1840, divenne la consumazione abituale del mattino, da consumare entro l'ora di pranzo (le 12). Un vero e proprio rito ben presto copiato anche dalla classe più abbiente e dalla borghesia.

Il Bicerin. Nasce dalla reinterpretazione dei caffettieri torinesi di un'antica bevanda anch'essa nata a Torino nel XVII secolo, la cosiddetta bavarèisa; se in quest'ultima bevanda gli ingredienti venivano serviti già mescolati e bisognava berla all'istante per evitare che il cacao si depositasse, nel Bicerin vengono presentati separatamente e, invece che in una tazza, in bicchieri di vetro, probabilmente per rendere visibili le piacevoli variegature di quei liquidi eterogenei che stanno miscelandosi. Al Bicerin si deve un ruolo fondamentale nella storia del costume dell'epoca perché consentì alle signore per bene, che non potevano assolutamente metter piede in un caffè, di fare, per la prima volta nella storia, uno strappo alla regola. I caffè si trasformano così in salotti mondani, un ritrovo per la conversazione delle dame, perdendo la caratteristica di luoghi esclusivi per uomini dove si parla solo di politica.

I biscotti. Accanto al Bicerin, molteplici le specialità già note e apprezzate da oltre un secolo: dalle paste di meliga ai canestrelli, dai torcetti ai savoiardi. Ma nell'Ottocento nascono anche nuove tipologie di biscotti più adatte a definire l'epoca e il costume gastronomico del Bicerin: il chifel (derivato dal croissant viennese), il foré (ciambella), il biciolan tipico di Vercelli, la brioss di pasta frolla con o senza finocchio, il parisien piccolo e friabile, il panino detto democratic, la michetta di semola, i nuovissimi (nati nel 1850) noaset (nocciolini) di Chivasso; alle guerre d'indipendenza sono legati a doppio filo il Pan Gindru (focaccia farcita all'albicocca) e ben due omaggi a Garibaldi: il garibaldin è la fetta di pane semplice ("che va con tutto"), e il ben più blasonato biscotto Garibaldi, di pastafrolla farcita di uvetta e confettura d'albicocche, nato in Inghilterra in onore dell'eroe dei due Mondi.

La "Merenda Reale" 2011. Viene riproposta a turisti e golosi tutti i weekend da domenica 6 febbraio a domenica 10 luglio e da domenica 4 settembre a sabato 31 dicembre. Merenda che, come da calendario, si presenta anche in versione estiva, in quanto la corte durante i mesi più caldi dell'anno usava trasferirsi nei castelli; il Bicerin viene quindi sostituito dal bisquit, delicata cioccolata fredda e in alternativa, dai sorbetti al limone o alla pesca, oppure dal gelato di fior di latte o dai dolci al cucchiaio "da rinfresco" come Coppa Torino, Dolce Torino, Turinois e Coppa Reale. Turisti ed appassionati potranno quindi scegliere di trascorrere ore piacevoli in locali storici, pasticcerie e castelli di Torino e Provincia che si adopereranno, per quanto possibile, nel ricreare l'atmosfera dell'Ottocento. Gli ospiti saranno accolti da personale formato sulla storia della Merenda Reale e sul periodo storico e vestito con abiti di colore bianco e nero, come nella tradizione ottocentesca: per gli uomini, camicia bianca con gilet e pantaloni neri e ampio grembiule bianco lungo fino ai piedi; per le donne, gonna lunga nera con camicia bianca e grembiulino bianco corto, anche con pizzi. Suggestivi i luoghi che faranno da cornice agli appuntamenti: Palazzo Cavour, la Pasticceria Pfatish Peyrano dal 1963, il Castello di Rivoli, il caffè San Carlo, il caffè Fiorio, il caffè Al Bicerin, solo per citarne alcuni.

Info:
www.turismotorino.org

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