La Grande Pianura ungherese: spazi sconfinati e parchi nazionali
Pubblicato il: 26/05/2008

> Europa – Ungheria


La cosiddetta «Grande Pianura ungherese» è quella grande distesa dell'Ungheria meridionale oltre il Danubio, limitata dai fiumi Danubio e Dràva, che si estende a perdita d'occhio oltre il Tibisco fino ai confini con la Romania. È una realtà unica, un paesaggio che non ha eguali. Qui si trovano i dossi sabbiosi di Bugac, le terre salmastre di Hortobàgy, la puszta ungherese; qui sorgono villaggi dove la vita scorre tranquilla all'insegna della autentiche tradizioni magiare, con le caratteristiche «csàrda», locande-osterie nelle quali si possono gustare le specialità gastronomiche e i vini della regione al suono di musica zigana, mentre i «csikòs» esibiscono la loro abilità nel domare i cavalli al rotear di frusta.

Il Parco Nazionale Hortobàgy
E' il primo e più grande Parco nazionale ungherese. Creato nel 1973, si estende per 82mila ettari e comprende la puszta (1.400 kmq), uno dei più estesi territori erbosi d'Europa dove vengono allevati animali tipici: bovini grigi, ovini "racka", cavalli "noniusz" e bufali. Il Parco, riserva di biosfera e sito protetto dall'Unesco, ha un'inconfondibile superficie piatta costituita da pianure, prati salmastri e paludi, formatisi in seguito alle piene del fiume Tibisco e dei suoi affluenti. Dal raccordo di ampie aree acquitrinose, sono stati formati il lago Tibisco e altri laghi artificiali ricchi di pesci, ora anche tempio degli uccelli che vi nidificano. Per gli amanti del birdwatching, ma anche per i turisti interessati a percorsi classici, imperdibile è il grandioso spettacolo del passaggio delle gru in autunno. Lungo le antiche strade di comunicazione che attraversano la puszta, nei secoli scorsi venivano costruite ogni 10/12 chilometri delle locande tipiche, le cosiddette "ciarde", dove viaggiatori e pastori spesso sostavano a riposare e rifocillarsi. Originali piatti di tradizione pastorale figurano anche oggi nel menù della tipica trattoria della puszta, ossia la "Csàrda Hortobàgyi", attiva da ben 300 anni. Nel centro turistico di Hortobàgy, dove anticamente si trovava la rimessa dei carri presso la Ciarda Maggiore (la Hortobàgy Nagycsàrda, con un tetto in paglia del 1871), è stato allestito il Museo dei Pastori, ricco di oggetti caratteristici e pannelli che raccontano storia e lavoro dei pastori di un tempo. Nei pressi del Museo, sulla strada che collega Budapest e Debrecen, merita una visita anche il Ponte di Pietra a nove arcate sul fiume Hortobàgy, costruito nel 1827. Figure tradizionali caratteristiche della puszta ungherese sono i "csikòs", cavallerizzi magiari capaci di formidabili acrobazie, come ad esempio cavalcare in piedi sul dorso di un cavallo e contemporaneamente governare le redini di cinque cavalli (un virtuosismo meritatamente diventato attrazione mondiale . A due chilometri dal villaggio Hortobàgy si trova Màta, con gli allevamenti della famosa razza di cavalli "nònius", qui presenti da 300 anni. Solo una parte del Parco è oggi accessibile al pubblico: un pass d'ingresso consente di visitare quattro aree. Dalla casa di guardia sul lago da pesca del Parco di Hortobàgy (strada 33, al 67° km) si apre un magnifico panorama sullo straordinario mondo degli animali acquatici, mentre dal belvedere di quella di Szalkahalom (strada 33, al 79° km) si può osservare il mondo degli uccelli dei boschetti e dei laghi salmastri. Informazioni: www.hnp.nemzetipark.gov.hu

Il Parco Nazionale Kiskunsàg
Si estende su un'area di 500 kmq tra il Danubio e il Tibisco. Istituito nel 1975, è in gran parte riserva di biosfera. Il suo caratteristico aspetto a mosaico è dovuto alle 9 diverse aree che lo costituiscono: pianure, colline di sabbia, acquitrini e paludi permanenti, terre umide, laghi originati da rami morti del fiume Tibisco, e infine la Bàcska, un'area coperta da dune di sabbia. Il lago fangoso di Kolon e quello salato di Felsô-Kiskunsàg rivestono grande importanza a livello internazionale, per la fauna e soprattutto per i volatili.
Il Parco di Kiskunsag include 17 aree protette, tra cui quella di Pusztaszeri e Màrtèlyi. Per poterne ammirare la bellezza sono stati creati appositi punti d'osservazione di fauna e flora. Non meno interessanti i dintorni: la puszta Bugac, ad esempio, è la sezione più visitata del Parco. La vita quotidiana dei pastori, incluse la costruzione di una capanna e la lavorazione del legno, è ben rappresentata nel Museo dei pastori (Pàsztormùzeum in Bugac-puszta), mentre nell'Alföldfàsìtàsi Mùzeum si possono ammirare flora e fauna tipiche dei boschetti della pianura, nonché le tradizioni legate alla silvicoltura. Nelle ciarde della zona vengono proposti i piatti genuini della puszta. I centri turistici del Parco ospitano regolarmente manifestazioni a cavallo (di abilità, equitazione, cocchio) che assicurano grandi emozioni con lo spettacolo dei cavalli al galoppo e del fantastico tiro a cinque. Presso Tiszaalpàr è stato ricostruito il Villaggio tipico del periodo del re Àrpàd (IX secolo), sulla base delle scoperte archeologiche fatte in questa zona. Sono state ricostruite due piccole fattorie, con i materiali autentici ritrovati durante gli scavi, ed è stata riprodotta la vita quotidiana degli antichi contadini e allevatori di animali.
Informazioni: www.knp.nemzetipark.gov.hu

Il Parco storico di Òpusztaszer
Òpusztaszer, piccola località nel sud dell'Ungheria, al centro della Grande pianura vicino a Szeged, ha un parco davvero unico nel suo genere: il "Parco commemorativo della Storia Nazionale". Si trova a Szer, appena fuori Òpusztaszer, dove, secondo la leggenda, il condottiero Àrpàd ricevette il giuramento di fedeltà dei sette capi delle tribù che hanno fondato l'Ungheria, e commemora la conquista del bacino dei Carpazi da parte dei magiari (evento noto nella storia ungherese come "conquista della Patria"). Il Parco sorge dove probabilmente si tenne la prima assemblea tribale, attorno all'anno 896. Qui nel 1896, in occasione della celebrazione del millennio, venne eretto un grande monumento commemorativo. Il Parco si estende su un'area protetta di 55 ettari ed è ricco di motivi di interesse, valori storici e artistici. Qui sono conservate le rovine del Monastero di Szer (XIII sec.). Scavi hanno portato alla luce un cimitero con i resti dei primi ungheresi insediati nell'area. Poco oltre s'intravedono strutture simili a yurta (antiche tende in uso presso i magiari) coronate da simboli tipici forse delle prime tribù. Qui è ospitata un'interessante mostra sull'uomo e sulla foresta, una piccola raccolta di testimonianze sul patrimonio naturalistico della zona e sulle pratiche della silvicoltura. Altra area molto interessante del parco è il Villaggio Museo all'aperto (Skanzen - Szabadtèri Nèprajzi Mùzeum), con ricostruzioni di edifici sullo stile degli insediamenti dell'Ungheria meridionale, quali ad esempio una scuola, un ufficio postale, un forno, abitazioni varie. Il museo costituisce il fulcro delle fiere di artigianato e delle relative manifestazioni che qui si tengono nel corso dell'anno. Informazioni: www.opusztaszer.hu

Info:
www.turismoungherese.it

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