Divertimento e avventura, itinerari per conoscere il Sulcis Iglesiente
Pubblicato il: 31/01/2011

Italia - Sardegna - Provincia di Carbonia Iglesias


Un intrigante labirinto di strade sterrate e una vacanza per conoscere uno speciale angolo di Sardegna. Città e paesi con le loro antiche tradizioni, la cucina tipica e la calorosa ospitalità in alcuni dei luoghi più suggestivi di questa terra. Ecco alciuni interessanti ed avventurosi itinerari in moto e fuoristrada studiati ad hoc, intervallati da soste gastronomiche e culturali tra montagna e mare attraverso l'incantevole Sulcis Iglesiente.

Itinerario storico. Le torri saracene evocano un paesaggio che parla di battaglie, fortificazioni e conquiste. Lungo quasi tutta la costa della Sardegna è possibile ammirare ancora i resti di queste costruzioni edificate tra l'VIII e il XVI secolo come sistema di difesa con torri di avvistamento armate di artiglierie per difendersi dalle incursioni da parte degli Arabi (i Saraceni) prima e dei pirati Barbareschi dopo. Erette in punti strategici, in una posizione tale da garantire la comunicazione visiva con quella precedente e quella successiva, le torri erano di tre tipi: torri gagliarde, torri senzillas e torrezillas, che si differenziavano per dimensioni, presenza di un funzionario (detto l'Alcade), numero di soldati, tipo e quantità di armi in dotazione. Nel Sulcis Iglesiente rimangono alcune interessanti tracce di questo sistema che, in tutta la Sardegna, arrivò a contarne fino a 500. Partendo da Sant'Anna Arresi, dove una torre ora scomparsa si trovava sul promontorio di Porto Pino, si raggiunge Torre Cannai, sull'Isola di Sant'Antioco. La torre risale alla seconda metà del XVIII secolo ed è stata realizzata con rocce vulcaniche, lave e tufi. Nel tempo ha subito varie trasformazioni ed oggi è visitabile e custodisce al suo interno una mostra permanente sulle emergenze naturalistiche e archeologiche presenti nell'area meridionale dell'isola. A Calasetta la torre è situata al centro del paese e risale al XVII secolo. Costruita in trachite rossa, conserva all'esterno l'interessante cornice a tondino nella parte superiore che richiama lo stile di Torre Cannai. Da quando il Comune la acquistò semi diroccata nel 1875 per il prezzo di 550 lire ha subito svariate ristrutturazioni. Un recente ed accurato restauro ha portato alla luce il piano terra, suggestivo per la roccia su cui poggia e per la maestosità delle arcate. A Carloforte, caratteristico borgo di pescatori, esempio di architettura Sabauda con le sue strette vie ricoperte di sanpietrini e i suggestivi carrugi liguri, si erge la torre di San Vittorio. Risalente al 1767, è situata a ridosso delle saline ed è strutturata in blocchi di basalto con un corpo centrale circolare e tre lobi. In passato fu una fortezza e oggi ospita l'osservatorio astronomico. Sulla costa di fronte si trova invece la torre di Portoscuso (seconda metà del XVI secolo). Offre meravigliosi scorci paesaggistici che spaziano dal centro storico del paese alla tonnara di Su Pranu ed ospita una piccola, ma interessante esposizione museale dedicata alla pesca del tonno. Decisamente insolita invece la torre di Porto Paglia, a Gonnesa, a forma di nave, costruita in una secca direttamente sull'acqua con pietre di tufo vulcanico e lava. L'itinerario si conclude alla Torre di Cala Domestica, che si raggiunge a piedi dalla spiaggia dopo 20 minuti circa di camminata. Realizzata in pietra calcarea e elementi ornamentali in tufo, custodisce orgogliosa un paesaggio da sogno, un mare cristallino e un'anima prima piratesca, poi mineraria, oggi turistica.

Itinerario della fede. Nel Sulcis Iglesiente i luoghi della fede sono tanti e molti di questi sono di grande valore religioso e artistico. Il percorso che da Iglesias porta a Villaperuccio, unisce luoghi più o meno conosciuti della fede abbinandoli ad alcuni dei tesori dell'archeologia e della cultura del Sud Sardegna, svelando un Sulcis Iglesiente dipinto dall'uomo e dalla natura in modo inedito e profondo. Iglesias, o Villa di Chiesa, custodisce nelle sue chiese medievali un glorioso passato, come nel duomo di Santa Chiara, che alla fine del Cinquecento ha mutato il modello pisano in stile gotico-catalano, nella chiesa di San Francesco, con la sua facciata a capanna in trachite rosa, nel santuario di Santa Maria delle Grazie, nel castello di Salvaterra, nel palazzo vescovile e nel centro storico di epoca pisana. Proseguendo lungo la SS126, ai pellegrini di grandi vedute è consigliata una sosta alla Parrocchia di Santa Barbara Vergine Martire a Nebida (nella foto), costruita su un promontorio che domina la costa dell'Iglesiente. Vicino a Carbonia è visibile dall'esterno la chiesetta campestre di S. Maria di Flumentepido di origine benedettina. A pochi chilometri, nel cuore della città di Carbonia, si trova la Chiesa di San Ponziano, costruita in stile neoromanico e realizzata in granito nell'ordine inferiore e in trachite in quello superiore e nel campanile. Per gli amanti dell'archeologia un'interessante sosta è Monte Sirai, insediamento fenicio di importanza strategica. Proseguendo lungo la SP78 si arriva a Perdaxius e alla piccola, ma suggestiva chiesa campestre di San Leonardo, immersa nella macchia e protetta dai grandi ulivi che la circondano. L'edificio risale al XIII secolo e conserva ancora oggi le caratteristiche proprie del romanico di quel periodo. Intitolata a San Nicola di Bari è invece la chiesa trecentesca di Narcao, oggi ricostruita. Lo spirito medievale ritorna evidente a Nuxis, dove i benedettini si insediarono attorno all'anno 1000. Piccolo gioiello di età bizantina è la chiesa di Sant'Elia di Tattinu, meta di pellegrinaggi. L'ultima tappa del percorso è Villaperuccio. Oltre ad una breve sosta alla chiesetta della Madonna delle Grazie e alla Parrocchiale della Beata Vergine del Rosario, è d'obbligo una visita al sito archeologico di Montessu, la più importante necropoli di Domus de Janas del Sud Sardegna.

Info:
www.sulcisiglesiente.eu

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