“Arcimboldo - Artista milanese tra Leonardo e Caravaggio”
Pubblicato il: 07/02/2011

AgendaEventi: Milano > Dal 10 febbraio al 22 maggio 2011


Giuseppe Arcimboldo, straordinario artista milanese celebrato nelle più grandi corti europee del Cinquecento, torna nella sua città natale con una grande mostra. "Arcimboldo - Artista milanese tra Leonardo e Caravaggio" apre il 10 febbraio fino al 22 maggio a Palazzo Reale (piazza Duomo 12).  Il principale obiettivo dellʼesposizione milanese è quello di "restituire" Arcimboldo al suo contesto dʼorigine, per capire le ragioni della sua chiamata alla corte degli Asburgo (per lungo tempo al servizio degli imperatori asburgici Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II, a Vienna e a Praga), precisare le radici culturali delle sue teste composte e approfondire infine il ruolo giocato dallʼartista nello sviluppo dei generi della natura morta e delle "pitture ridicole". Profondo innovatore e poliedrico inventore di generi come il comico, il grottesco, il quotidiano, rielaborati poi dai grandi maestri del Seicento, Caravaggio in primis, Arcimboldo è un artista "trasversale" che piace a tutti: adulti, giovani e bambini.

«Una mostra nel segno della tradizione, che approfondisce la vita e le opere di un artista milanese -spiega il Sindaco Letizia Moratti-, un uomo che propone unʼarte stravagante e di forte impatto e che, partendo dalla scuola di Leonardo, ha saputo sviluppare uno stile personale ed innovativo. Opere che non ci lasciano indifferenti, che ci emozionano, stupiscono e, talvolta, fanno sorridere». «Proporre a Palazzo Reale unʼesposizione sullʼArcimboldo vuol dire ricollocare lʼartista nel contesto dʼorigine e reinterpretare lo sviluppo dellʼarte lombarda coeva e a seguire -dichiara l'assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory-. Nella nostra società della comunicazione binaria che tende spesso alla semplificazione, il mondo dellʼartista milanese rivela, così, tutta la complessità e la ricchezza dei segni, delle figure e dei simboli».

La mostra, curata da Sylvia Ferino, Direttrice della Pinacoteca del Kunshistorisches Museum di Vienna (che presta il nucleo più corposo di opere) in collaborazione con un prestigioso Comitato Scientifico formato da Giacomo Berra, Giulio Bora, Chiara Buss, Silvio Leydi, Robert Miller, Giuseppe Olmi, Caterina Pirina, Francesco Porzio, Lucia Tomasi Tongiorgi, e divisa in nove sezioni, introduce il visitatore nella Milano cinquecentesca, in un percorso affascinante tra disegni, pittura e preziosi oggetti. All'inizio l'esposizione è dedicata allʼanalisi dei poli principali attorno ai quali ruota la cultura artistica milanese del Cinquecento: da un lato il genio leonardesco, dallʼaltro le grandi officine artistiche milanesi, allʼepoca rinomatissime per la qualità e lʼeccellenza dei propri manufatti artistici.

Nella prima sezione una scelta di disegni grotteschi di Leonardo provenienti dalla Pinacoteca Ambrosiana, da Venezia e Vienna, accompagnati da disegni e dipinti di seguaci come Girolamo Della Porta, Bernardino Luini, Giovanni Antonio De Predis, Cesare da Sesto, Francesco Melzi, Giovanni Paolo Lomazzo, Giovanni Ambrogio Figino, attestano lʼinfluenza di Leonardo nello studio della fisionomia caricata e della figura, della natura, dellʼatmosfera come della flora e fauna. Milano fu senza dubbio, alla metà del Cinquecento, il più importante centro per la produzione di oggetti di lusso realizzati in oro e argento combinati con cristalli di rocca, pietre preziose e pietre dure e perfino conchiglie rare, destinati alle grandi corti europee.

Nella seconda sezione, dedicata alle arti suntuarie, lʼocchio sarà catturato da stupendi cammei, vasi, scudi, preziose armi e armature, tessuti raffinati, codici miniati, medaglie, sculture, tutte opere di artisti e artigiani milanesi provenienti principalmente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna. Con la sezione "Arcimboldo a Milano" si entra nel vivo della mostra: vengono presentate le opere giovanili di Arcimboldo e dei suoi maestri: il "Ritratto di Biagio Arcimboldo" di Bernardino Luini; le vetrate per il Duomo di Milano, realizzate su disegni di Arcimboldo e del padre Biagio; i disegni per il Gonfalone di SantʼAmbrogio attribuiti a Giuseppe Arcimboldo e a Bernardino Campi o Giuseppe Meda, dal Metropolitan Museum di New York e dal Museo Diocesano di Milano; lʼarazzo con il "Transito della Vergine" (1561-1562) di Giovanni Karcher su cartone di Arcimboldo proveniente dal Duomo di Como.

La sezione successiva è dedicata allʼillustrazione naturalistica in Italia e in Lombardia. Con la scoperta dellʼAmerica, specie rare di animali e vegetali furono importate in Europa e presentate ai principi dʼEuropa. Di queste straordinarie rarità veniva eseguito subito un "ritratto" dal vivo poi copiato e inviato ad altri regnanti, a scienziati e appassionati collezionisti. Il ruolo di Arcimboldo come illustratore di animali, uccelli e probabilmente anche di piante e fiori, viene correttamente collocato nellʼampio contesto delle scienze naturali: molti suoi disegni furono infatti utilizzati per i volumi pubblicati dal bolognese Ulisse Aldrovandi, il più famoso umanista delle scienze naturali.

Si entra a questo punto nel cuore della mostra con le più spettacolari "Teste Composte" di Arcimboldo (Stagioni ed Elementi), dipinte in più varianti a partire dal 1563, provenienti dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, che custodisce la raccolta qualitativamente più importante di opere di Arcimboldo, dalla Real Academia de San Fernando di Madrid e dal Museo del Louvre. Le intricate composizioni di fiori, frutti e animali celano un complesso significato allegorico, legato alle vicende e alle aspirazioni universalistiche della dinastia asburgica.

Segue la sezione sulla pittura ridicola, con disegni strepitosi di figure grottesche di Francesco Melzi (copie da Leonardo), Giovan Paolo Lomazzo, Camillo Procaccini e due dipinti di Arcimboldo provenienti da Stoccolma: "Il bibliotecario" e "Il giurista". Arcimboldo svolse inoltre unʼintensa attività di inventore, animatore e regista di feste e tornei, contribuendo allo sviluppo della pittura di corte con lʼinvenzione di prodigiosi attrezzi e strabilianti mascherate. Con questa settima sezione si entra nel mondo sfavillante delle feste di corte con una straordinaria raccolta di 50 bellissimi disegni di Arcimboldo provenienti dagli Uffizi.

Lʼottava sezione si concentra sul ritorno di Arcimboldo a Milano e si apre con un "Autoritratto" del maestro del 1587 proveniente da Palazzo Rosso a Genova. In questo disegno Arcimboldo si raffigura come "testa cartacea", come se si volesse presentare in veste di letterato e poeta. E infatti questa sezione riunisce libri e raccolte di poesia composti dagli amici poeti e letterati intorno alle pitture inviate a Rodolfo. Chiude la mostra la sezione sulle teste reversibili e la natura morta, con alcuni capolavori assoluti di Arcimboldo come "Lʼortolano" e "Testa reversibile con canestro di frutta", da cui Caravaggio avrebbe preso ispirazione per la natura morta più celebre della storia dellʼarte: "La canestra di frutta" della Pinacoteca Ambrosiana.

La mostra milanese, posta sotto lʼAlto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, fortemente voluta dal Sindaco di Milano Letizia Moratti, promossa da Massimiliano Finazzer Flory assessore alla Cultura del Comune di Milano, è prodotta da Palazzo Reale e Skira editore, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Milano, la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale della città di Firenze - Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e il Kunsthistorisches Museum di Vienna, con il sostegno di Cariparma Crédit Agricole e il supporto media del Corriere della Sera. La mostra nasce inoltre in stretto collegamento con la National Gallery of Art di Washington, dove si è appena conclusa una mostra che ha condiviso con quella milanese il nucleo fondamentale delle Teste di Arcimboldo.

Info:
www.mostrarcimboldo.it

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