La Ruta del Café: per gustare una buona tazza di caffè peruviano
Pubblicato il: 07/02/2011

Americhe - Perù


Di buon corpo, vellutato e maturo, con un delicato gusto aromatico. E' il caffè ricco ed intenso all'olfatto, da assaporare lungo la "Ruta del Café". Per tutti gli amanti del caffè, infatti, un viaggio in Perù è una vera e propria esperienza. Sugli altipiani andini vivono comunità agricole dedite alla coltivazione della pianta del caffè, che si pensa sia stata portata qui tra il 1740 e il 1760. Inizialmente la produzione era circoscritta al consumo locale e le principali zone produttrici si ubicarono nella selva nord-orientale del Perù, in particolare nelle regioni di Moyobamba e Jaén. Nella vallata di Chancamayo, ubicata nel dipartimento di Junín, il caffè veniva coltivato insieme ad altri prodotti fino al 1850, anno in cui la produzione di caffè prendeva il sopravvento, tanto che a partire dal 1930 la vallata si consolidava come "zona cafetalera" con installazioni che permettevano la produzione ed il processo di maggiori quantità di grani, garantendo una qualità uniforme.


"Ruta del Café". Per poter gustare una buona tazza di caffè peruviano in tutte le sue varianti e scoprirne i segreti, si deve percorrere la "Ruta del Café", un itinerario che si sviluppa attraverso una natura di incomparabile bellezza. La Ruta permette di entrare in contatto con le comunità della zona, ospitali e legate alle tradizioni, e gustare la bevanda ricavata dal prezioso oro verde, il chicco di caffè. Al di fuori dei circuiti classici e di qualsiasi guida turistica, le province di Chanchamayo e di Satipo sono il principale punto di partenza per scoprire le zone di produzione del caffè. Situate nel dipartimento di Junín, dove si produce circa il 34% dell'intera produzione del Paese, si possono raggiungere le principali piantagioni del caffè organico del Paese percorrendo una strada completamente asfaltata, circondata da paesaggi dove regna una natura incontaminata e da un'incredibile varietà di flora e fauna che potrete ammirare lungo il viaggio. L'itinerario ha inizio con una visita del centro di produzione Brasil fondato da Giuseppe Signori nel 1877, uno dei più visitati della zona. Non molto distante sorge l'azienda Monterrico, edificata nel 1875 dalla famiglia italiana Tremolada dove le piantagioni di caffè sono particolarmente estese e dove sorge una pittoresca casona risalente ad oltre 100 anni fa. Qui si ha modo di conoscere le diverse varietà del caffè Arabica prodotte in Perù secondo metodi che vengono tramandati dai contadini di generazione in generazione, come la bourbon, la rossa, l'azzurra e il café redondo.
Spostandosi nella provincia di Oxapampa si raggiunge Villa Rica, situata nel cuore della selva di Pasco, dove a fine luglio si svolge il Festival del Caffè. Una località che offre la possibilità di prendere parte alle diverse fasi di lavorazione del caffè, dalla selezione alla tostatura, e soggiornare in edifici gestiti dai locali e adibiti ad accogliere turisti. Il primo contatto con le comunità locali che vivono in questa zona avviene con i nativi yanesha di Ñagazú, una popolazione particolarmente dediti all'agricoltura e alla coltivazione del caffè nel totale rispetto dell'ambiente circostante.


Il caffè peruviano. Il caffè è uno dei principali prodotti agricoli esportati dal Perù. La produzione annuale di caffè arabica in Perù si aggira intorno ai 3,2 milioni di sacchi da 46 kg e copre un'area di circa 230mila ettari, di cui circa 85mila ettari sono adibiti alla coltivazione di caffè speciali certificati che si caratterizzano per la loro eccezionale qualità e mancanza di difetti. Nel 2010 la Specialty Coffee Association of America ha insignito il caffè Tunki del premio "Best of origin". Si tratta infatti di uno dei migliori caffè del mondo coltivato nella fattoria Sucaticona, a Sandia, nel dipartimento di Puno, che aveva già ottenuto la certificazione Fairtrade nel 2003 e la Rainforest Alliance nel 2006. In Perù, il caffè è una fonte importante di reddito per migliaia di piccoli agricoltori che esportano circa il 95% dei loro chicchi in mercati esteri grazie all'alta qualità, aroma e sapore, per un valore che nel 2010 si è aggirato intorno agli 880 milioni di dollari, cifra storica per il Paese. Non ultimo, il caffè che viene coltivato nel distretto in cui sorge Villa Rica, nella selva centrale del Perù, ha ottenuto la denominazione di origine lo scorso 27 agosto, stesso giorno in cui si festeggia la Giornata del Caffè peruviano, la quinta denominazione ottenuta dal Paese dal 1997.

Per il soggiorno.
Diverse le possibilità di soggiornare in piccole strutture come la finca Santa Rosa risalente alla prima metà del XX secolo con 5 camere dotate di bagno e acqua calda, Puerto Escondido che può ospitare fino a 20 persone e l'albergo Rapallo con una spettacolare vista della laguna e di proprietà di italiani, che può ospitare fino a 24 persone.

Info:
www.peru.info/it/

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