Il Friuli Venezia Giulia registra nel corso del 2010 un incremento degli arrivi turistici di +1,8%, con soddisfacenti picchi di crescita nei capoluoghi di provincia e nelle località storiche della regione. In linea con le macro tendenze del settore, le vacanze diventano sempre più brevi, ma più frequenti e ciò si riflette negli arrivi quanto nelle presenze che si attestano in calo del -1,9%. Ma Il 2010 conferma la regione quale destinazione emergente per il turismo italiano e straniero capace di proporre un'offerta turistica completa, variegata e unica per appeal storico e multiculturale nonché ambientale. L'assessore regionale alle Attività Produttive, Federica Seganti, commentando i dati ha dichiarato: «I risultati che fotografano i flussi turistici della nostra regione nel 2010 confermano la capacità della nostra offerta turistica di far fronte ad uno dei più difficili periodi di congiuntura macro economica mondiale dal dopoguerra. Non solo, una più attenta analisi degli arrivi, sia dall'estero che dalle regioni italiane geograficamente più distanti dal nostro territorio, sembrano confermare il costante riposizionamento del Friuli Venezia Giulia. Un riposizionamento promosso e sostenuto anche dalla ridefinizione dell'immagine turistica regionale, avviata nel 2010 a partire dal nuovo logo, e che proseguirà intensamente nel corso di quest'anno attraverso mirate politiche di promozione». Cultura. La vacanza più breve ma frequente, spesso acquistata last minute e con budget ridotti, sembra favorire il turismo culturale che, congiuntamente ai primi segnali di ripresa economica, si esprime nella decisa crescita degli arrivi sia nei capoluoghi di provincia (Pordenone: +10,1% arrivi, +6,7% presenze; Udine: +8% arrivi, +5,3% presenze; Trieste: + 8,6% arrivi; +5,1% presenze; Gorizia è, invece, l'unica realtà cittadina in calo con -1,6% arrivi e -6,6% presenze) sia nei comuni appartenenti al cluster "Perle d'arte" (Cividale, Codroipo, Gemona del Friuli, Venzone, Sacile, San Daniele del Friuli, Spilimbergo e Aquileia) con un incremento complessivo degli arrivi del +1,5%, accompagnato da un aumento nelle presenze del +2,0% Mare e montagna. Il modificato approccio all'acquisto della vacanza, in aggiunta alle condizioni climatiche poco favorevoli che hanno caratterizzato l'apertura della stagione estiva, hanno penalizzato maggiormente le località balneari che nel 2010 hanno registrato un calo degli arrivi pari al -2,4% e delle presenze pari al -4,9%. Risultano invece confortanti i dati relativi al primo terzo di stagione invernale (15 dicembre - 15 gennaio): le prime proiezioni registrano un incremento degli arrivi a +5,2%, con un recupero anche a livello di presenze, in sostanziale tenuta (-0,2%). Turisti italiani e stranieri. I turisti italiani che sono cresciuti più di altri per numero di arrivi nel corso del 2010 provengono dalla Toscana (+2,3%), Lazio, Campania (+1,9% per entrambe le regioni) e Piemonte (+1,4%). Si registra invece un'importantissima crescita negli arrivi di turisti stranieri provenienti da Paesi dell'Est Europa, guidati dalla Russia (+33,3%), dall'Ucraina (+30%), seguite dalla Slovacchia (+21,2%) e dai Paesi Bassi (+14,8%). Fra gli altri Paesi che hanno scelto la regione, la Polonia (+12,8%), la Slovenia (+7,6%), seguite da Finlandia (+3,2%) Svizzera (+3,2%), Germania (+2,9%), Francia (+2,7%), Spagna (+2,2%) e Austria (+2,1%). Per quanto riguarda invece le presenze, è la Slovacchia (+21,6%) a guidare la classifica. Anche i Paesi Bassi (+8,4%), la Spagna (+7,5%), la Russia (+6,6%) e la Polonia (+4,3%) registrano risultati importanti rispetto al 2009.
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