Oscure presenze e spiriti luminosi nei Castelli del Ducato
Pubblicato il: 11/03/2011

Italia – Emilia Romagna - Province di Parma e Piacenza


Storie di fantasmi e anime che si aggirano ancora i Castelli del Ducato d Parma e Piacenza. Molte persone entrano in una vecchia dimora signorile, in un maniero fuori mano o in un castello e avvertono immediatamente l'"atmosfera" che si respira e una indefinibile curiosità li spinge a rimanere e conoscere le affascinanti leggende di fantasmi e spiriti che da secoli si tramandano. Insomma, il fascino che esercitano certe oscure presenze è fortissimo, ma lo è ancor di più la luce che storie d'amore immortali infondono in spiriti luminosi di fanciulle e condottieri che vissero in rocche e castelli. Come lo è l'attrattiva rappresentata dai luoghi catalizzatori delle loro materializzazione.

Alla Rocca dei Rossi di San Secondo, la storia è quella di una giovane fanciulla che da secoli si aggirerebbe a mezzanotte all'interno del maniero in guisa di fantasma. Si narra che nel pozzo della Rocca di Rivalta fu calato un tal Giuseppe, il cuoco di corte, dalle capacità culinarie uniche. Fu probabilmente la sua bravura a causare un truce assassinio. Salta la luce e si attivano gli elettrodomestici, sono i segnali di Donna Cenerina, il fantasma della Rocca di Soragna, la giovane Cassandra Marinoni, moglie del marchese Diofebo II Meli Lupi, che morì assassinata nel 1573 dal cognato Giulio Anguissola insieme alla sorella Lucrezia. Arrivata per la prima volta a Montechiarugolo nel 1593, la fata Bema (ancor oggi ricordata come un gentile fantasma, che appare alle giovani donne alla vigilia delle nozze per istruirle sulla loro nuova vita) fu rinchiusa dal duca Ranuccio però, che aveva un vero terrore per tutto ciò che riguardava l'occulto, nel carcere della Rocchetta. Bema finì comunque la sua vita a Montechiarugolo.

Al Castello di Paderna il mistero avvolge la piccola Chiesa di Santa Maria: costruita prima dell'anno Mille, con pianta a croce greca, è un perfetto cubo costruito sul multiplo del numero 3. Al centro di essa è stato misurato un potente campo magnetico naturale. E non è tutto: tra le vetuste mura del Castello, infatti, vagherebbe ancora l'ombra del "Confalonieri", che trasportato a Paderna dal Castello di Turro vi trovò morte violenta. E' invece la presenza del Pier Maria Scotti, meglio conosciuto con l'appellativo de "Il Buso", ad infestare il Castello di Agazzano anche se è ritenuto un fantasma pacifico, descritto come un uomo alto con una corazza scura, pantaloni di pelle, stivali, elmo con penna azzurra e spada in mano.

Tra le mura del Castello di Gropparello nel duecento si tramanda che Pietrone da Cagnano murò viva la moglie per punirla di un tradimento con Lancillotto Anguissola, antico amore di gioventù. A Grazzano Visconti il fantasma risponde al dolce nome di Aloisa, sposa di un capitano di Milizia, morì di gelosia in seguito al tradimento del marito, e da allora vaga per il castello e il parco. Visse nel Castello di Bardi sul finire del Quattrocento il cavaliere Moroello, innamorato ricambiato della castellana sedicenne Soleste. Il castello di Torrechiara fu lo scenario in cui sbocciò l'idillio tra Bianca Pellegrini e Pier Maria Rossi.

Info:
www.castellidelducato.it

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