Un itinerario di 17 giorni tra Mali, Guinea e Senegal Pubblicato il: 14/03/2011 |
Di Tour In Tour: I Viaggi di Maurizio Levi > Fino ad aprile 2011 |
La Guinea (che in lingua berbera significa la terra dei neri), chiamata anche Guinea Conakri dal nome della sua capitale per distinguerla dalle vicine Guinea Bissau e Guinea Equatoriale, è una nazione dell'Africa Occidentale affacciata con 320 km di coste sull'oceano Atlantico tra Sahel e golfo di Guinea poco sopra all'Equatore, confinante con Guinea Bissau, Senegal, Mali, Costa d'Avorio, Liberia e Sierra Leone. Il clima tropicale le assicura abbondanti piogge, tanto da farne una delle zone più verdi e umide della regione, pur se interessata nell'interno anche da aride savane saheliane. Nonostante possieda ingenti risorse minerarie come bauxite, ferro e diamanti (secondo produttore al mondo di bauxite e uno dei maggiori giacimenti ferrosi del pianeta), risulta una delle nazioni più povere in assoluto, grazie ad una assurda politica di utopie marxiste, corruzioni e rapine, infrastrutture inesistenti. Con soltanto il 3% di terre coltivabili, il 70 % della popolazione vive di agricoltura e pastorizia (riso, sorgo, mais e manioca, caffè, ananas e arachidi per esportazione), così come tre quarti della popolazione abita in zone rurali. La geografia si presenta estremamente varia: alle pianure paludose con mangrovie della costa succedono i rilievi montuosi e i verdi altopiani centrali del Fouta Djalon, con belle foreste a galleria sui fiumi, a cui fanno seguito i monti Nimba a sud-est, riserva della biosfera, con ampie savane arborate. Il Fouta Djalon, luogo di villeggiatura per il suo clima mite in epoca coloniale e un tempo ricco di fauna e vegetazione, costituisce il maggior nodo idrografico dell'Africa occidentale: dalle sue sorgenti nascono infatti Niger, Gambia e Senegal, nonché tanti altri fiumi minori che bagnano anche i paesi confinanti. Assai eterogenea pure la geografia umana: 24 gruppi etnici, con storia, lingua e tradizioni diverse, anche se tre di queste (Fulani, Mandinka e Soussou) totalizzano il 90%. Lingua ufficiale il francese, ma assai diffusi i dialetti locali; la stragrande maggioranza è musulmana, anche se persistono culti tradizionali animisti. Parte integrante in passato dei grandi imperi neri, la Guinea ha pagato un pesante tributo allo schiavismo, rasentando quasi lo spopolamento; molti dei suoi figli vivono oggi nelle Americhe. Nel 1890 divenne colonia francese, entrando poi a far parte dell'Africa occidentale francese fino all'indipendenza nel 1958. Da allora un inferno di sangue e di rapine, con feroci dittature di stampo maoista in salsa africana e colpi di stato a peggiorare - se possibile - la situazione, praticamente fino a ieri. Con la speranza che sia finita davvero. |
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