A Civitella del Tronto si compie, il 20 marzo 1861, il primo atto dell'esercito italiano. Dopo la resa della guarnigione della Fortezza, all'ammainato vessillo borbonico si sostituisce il tricolore con lo scudo sabaudo, bandiera italiana da tre giorni. Il Comune di Civitella del Tronto e il Comitato per i festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia di Civitella del Tronto aprono la Fortezza alla mostra "Civitella 1861. Ultimo atto per l'Unità d'Italia. Le armi nella scena dell'assedio", visitabile dal 18 marzo al 30 ottobre 2011 (vernissage giovedì 17 marzo, ore 16).
Saranno esposte artiglierie ed armi individuali da fuoco e bianche provenienti dalle collezioni del Museo Storico Nazionale dell'Artiglieria di Torino e del Museo di Capodimonte di Napoli. Le armi, appartenute agli eserciti regolari sardo-piemontese e borbonico che si sono scontrati a Civitella del Tronto durante l'ultimo drammatico assedio alla Fortezza del 1860/61, si presenteranno al pubblico con un allestimento che prevede la ricostituzione del sistema d'arma-uomo (uomo + arma): l'uomo solo non serve senza l'arma così come l'arma non serve se non in mano all'uomo. La concretezza delle armi, curate in ogni dettaglio e precise nella finitura, contrasta con l'evanescenza delle sagome dei soldati, come ombre che tornano a ricordare un passaggio fondamentale nel processo che ha portato all'Unità d'Italia.
Le artiglierie esposte, provenienti da Torino, sono state probabilmente presenti a Civitella durante l'assedio. Dal convento di Santa Maria e da altre postazioni limitrofe, il cannone ad anima rigata Stenhope (ultramoderno per quei tempi, il cannone Stenhope esposto è l'unico esemplare rimasto in Italia) sparava proietti esplosivi su Civitella: i 20 cannoni a disposizione degli assedianti negli ultimi due giorni scaraventarono su Civitella circa 7.900 proiettili esplosivi, alcuni ritrovati non esplosi. Dalla Fortezza invece rispondevano 17 pezzi di artiglieria, gli unici funzionanti e impiegabili dei 36 pezzi presenti: fra essi la famosa colubrina chiamata la "scornata" lunga 442 cm, esposta in mostra. Completano la collezione altri quattro pezzi di piccolo calibro.
La mostra delle armi individuali, da fuoco e bianche, è organizzata in due sezioni distinte tra armi in dotazione all'esercito borbonico e armi in dotazione all'esercito sardo-piemontese (italiano dal 17 marzo 1861). L'esposizione, in entrambe le sezioni, è stata realizzata con lo scopo di differenziare le armi realmente impiegate in battaglia, non necessariamente a Civitella, da quelle, poche peraltro, che erano prototipi. Il 1860/1861 rientra nel periodo della transizione dall'arma ad accensione a pietra focaia all'arma ad accensione a percussione o luminello: entrambe le varietà sono visibili in mostra, oltre alla singolare tipologia delle armi modificate da pietra focaia a percussione.
I laboratori. Durante il periodo della mostra sarà attivo "Storie d'Italia", laboratori creativi, attività e percorsi su misura realizzati dalla società Sistema Museo e rivolti alle scuole di ogni ordine e grado. L'obiettivo è strutturare itinerari di visita che assumano per i partecipanti i connotati di un'esplorazione attraverso differenti approcci metodologici, per un dialogo con il patrimonio storico-artistico che vada oltre la classica visita guidata. Valori, resistenza e forti emozioni per conoscere la storia divertendosi.
Le attività didattiche. "Il tricolore. Costruiamolo noi!", un coinvolgente laboratorio creativo, per avvicinare i più piccoli al tema dell'unità nazionale, che unisce il gioco allo sviluppo delle abilità manuali attraverso pennelli, tempere, fogli colorati, stoffe e materiali di riciclo. "In marcia con l'esercito piemontese" coinvolge i ragazzi in un vero e proprio viaggio virtuale, con l'uso di materiali interattivi. Dopo una specifica visita didattica della fortezza dedicata agli avvenimenti del 1860-1861, i ragazzi nell'aula didattica saranno impegnati nella ricostruzione delle tappe che portarono all'unità nazionale, attraverso la compilazione di una propria e personalizzata piantina dell'Italia pre-unitaria, ricordo della giornata. "Cronaca del 1861": i ragazzi in una movimentata visita guidata vestiranno i panni di giornalisti, cercando di ricostruire, attraverso notizie, appunti e informazioni, sotto forma di messaggi telegrafici, una cronaca dell'epoca e realizzeranno la prima pagina di un giornale storico. "Storici per un giorno, ricostruiamo le tappe dell'Ultima Battaglia!", una breve visita guidata nella Fortezza e nel Museo delle Armi alla scoperta di indizi, documenti, particolari utili a ricostruire l'ultima, lunga e difficile battaglia prima dell'Unità d'Italia. Nell'aula didattica i ragazzi sono invitati a rielaborare l'episodio in un testo scritto.
La mostra "Civitella 1861. Ultimo atto per l'Unità d'Italia. Le armi nella scena dell'assedio" è promossa dal Comune di Civitella del Tronto e dal Comitato per i festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia di Civitella del Tronto, con il patrocinio della Regione Abruzzo e della Provincia di Teramo. La mostra è prodotta dalla società Sistema Museo, gestore della fortezza di Civitella del Tronto. La mostra è curata da Piergiorgio Tiscar e dal generale Natale Cicconi.
Info: www.sistemamuseo.it
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