Disegni neoclassici e romantici della Collezione di Riccardo Lampugnani
Pubblicato il: 13/04/2009

AgendaEventi: Museo Poldi Pezzoli, Milano > Dal 9 aprile al 18 ottobre 2009


Prosegue con "Disegni neoclassici e romantici dalla collezione di Riccardo Lampugnani" il percorso di ricerca sul collezionismo del Museo Poldi Pezzoli di Milano (via Manzoni 12). Allestita nella Sala del Collezionista dal 9 aprile al 18 ottobre, la mostra è dedicata alla raccolta di disegni di Riccardo Lampugnani. Oggetto dell'esposizione, a cura di Andrea Di Lorenzo, conservatore del Museo, una selezione di 40 disegni eseguiti tra la fine del Settecento e i primi decenni dell'Ottocento, che costituiscono uno dei nuclei più interessanti fra gli oltre 600 fogli legati, nel 1996 per testamento, dal collezionista milanese al Museo Poldi Pezzoli (425 schede sono consultabili sul sito www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/istituti/40/). Riccardo Lampugnani (1900-1996), ingegnere appartenente a una nota famiglia milanese, già nel 1968 aveva fatto alla casa-museo milanese un suo primo dono, cui in seguito se ne aggiunsero altri, come il celebre "Autoritratto con tigre e leone" di Francesco Hayez. Nel 1996, anno della sua morte, Riccardo Lampugnani lasciò al Museo altri importanti dipinti, comprendenti il bozzetto raffigurante "L'Adorazione dei pastori" di Gaetano Gandolfi, "Autoritratto in gruppo di amici" di Hayez e tutta la sua raccolta di opere grafiche. Il mecenate milanese aveva ereditato la preziosa collezione di famiglia, con opere dell'Ottocento lombardo, dal bisnonno. A queste ne aveva aggiunte molte altre a partire dagli anni Cinquanta.
IN MOSTRA. Fra i disegni esposti si potranno ammirare, tra gli altri, due studi per la figura di Giove di Andrea Appiani (1754-1817), tre fogli di Luigi Sabatelli (1772-1850), fra cui lo Studio di nudo maschile, e il Ritratto di Giuseppe Gargantini, bisnonno di Riccardo Lampugnani, eseguito da Francesco Hayez (1791-1882). Impreziosiscono la mostra una serie di disegni di scenografie, in particolare bozzetti per opere liriche e allestimenti teatrali, importanti testimonianze artistiche delle scuole dell'Italia settentrionale, come la Scena raffigurante una grotta e Scena per "Il Ratto di Proserpina" raffigurante l'Olimpo di Luigi Vacca (1778-1854). Di elevata qualità artistica anche i disegni di architettura che, insieme a quelli di scenografia, rappresentano una delle sezioni più originali della raccolta.

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