Argentina del nord: paesaggi delle Ande Pubblicato il: 11/05/2009 |
Dai Tour Operator: I Viaggi di Maurizio Levi > Dal 12 giugno al 2 ottobre 2009 |
In Argentina si trovano le più alte vette del continente americano con enormi ghiacciai, le coste meridionali bagnate da ben tre diversi oceani (Atlantico, Antartico e Pacifico), popolate da pinguini, leoni marini e balene, fino ad Ushuaia, nella Terra del Fuoco, la città più meridionale del pianeta. Non c'è l'argento, che i conquistadores spagnoli sognavano di trovare ed a cui si deve il nome, ma per ambiente, clima e natura si tratta certamente della nazione sudamericana più varia, che possiede la terra più fertile, quella dove pascolano i celebri manzi esportati in tutto il mondo. Prendiamo solo ad esempio le estreme regioni del nord-ovest. Nel Norte, al confine con Cile e Bolivia, l'altitudine spazia dai 300 metri della pianura ai 3/4mila della Puna, il grande altopiano ai piedi della Cordigliera Saltegna, fino agli oltre 6mila delle vette andine. Il paesaggio: si va dalle oasi di lussureggiante vegetazione, con piantagioni di canna da zucchero, vigneti, uliveti e agrumeti attorno alle principali città come Salta e Jujuy, situate ai piedi del rilievo andino, ai deserti aridi spazzati da venti gelidi e bruciati dal sole dell'altopiano della Puna de Atacama, solcato da profondi canyon in un paesaggio lunare punteggiato da possenti cardon, gli ieratici cactus a colonna, enormi distese di sale fossile, retaggio di antichi bacini d'alta quota, e laghi popolati da colonie di fenicotteri rosa. Dove rari abitanti mestizos, che vivono in bianchi pueblos fuori dal tempo e dal mondo, sopravvivono allevando capre, pecore, lama, guanachi e vigogne. Eppure questa terra all'apparenza inospitale è la patria, a partire fin dalla lontana preistoria, dell'antica civiltà precolombiana dei Calchaquies, sottomessa prima dagli Incas e poi dagli Spagnoli, come attestano ancora i resti di numerosi pucaràs, città fortificate. Perché nelle profonde vallate che scendono, incidendoli, da montagne e altopiani andini, i corsi d'acqua consentono da sempre un modesto sviluppo di agricoltura e di allevamento del bestiame. L'allevamento di lama e alpaca, animali d'alta quota per eccellenza, dove l'ossigeno si fa raro, costituisce proprio un retaggio dell'antica civiltà locale. Il tutto sempre sotto un cielo blu cobalto, raramente macchiato da qualche nuvola. |
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