Casola Valsenio: Alla “Festa di Primavera” sfilano i “carri di pensiero”
Pubblicato il: 24/03/2008

> Italia – Emilia Romagna – provincia di Ravenna > 25/27 aprile 2008


Era il 1891 quando un gruppo di artigiani di Casola Valsenio (RA)  decise di organizzare la Festa di Mezzaquaresima, pure detta della Segavecchia. Anche se in un periodo leggermente posticipato rispetto alle origini, riproponendo quell'antica tradizione popolare, in questo 2008 riprende vita l'originale "Festa di Primavera". L'appuntamento è fissato per venerdì 25 e per la serata di sabato 26 aprile per le vie e le piazze del centro storico del paese. La festa poi continuerà domenica 27 aprile caratterizzando l'intero week end di primavera.

Quella di Mezzaquaresima era una festa di origine pagana che interrompeva il grigiore della Quaresima con un giorno di carnevale che comprendeva una fiera di bestiame, balli, giochi, la sfilata del carro della Vecchia (rappresentata da un enorme e grottesco mascherone) e il corteo di carri accompagnati dal lancio di confetti e di aranci. La Vecchia, nella tradizione romagnola, era vista come la colpevole di tutti i mali della stagione agricola passata e per questa colpa veniva segata o, come succedeva a Casola, bruciata in piazza con un rogo di purificazione tra canti e balli.

Pur avendo mutato nome e data, la Festa di Primavera di Casola Valsenio conserva inalterati alcuni dei caratteri tradizionali degli inizi. Sfila ancora, preceduto dalla banda del paese, il carro della Vecchia che, la sera del sabato 26, verrà processata e bruciata; sfilano ancora i carri allegorici, o meglio i "carri di pensiero" ogni anno ricchi di forme nuove, di allegorie sempre più raffinate, di costumi e colori più ricercati e con dimensioni sempre più imponenti: alti fino a sei metri, accolgono anche 20 figuranti. Inoltre, come è sempre stato, i figuranti restano immobili in forme plastiche per tutto il tempo della sfilata: ogni quadro vivente è una pagina di letteratura popolare che appare come un curioso discorso fatto alla piazza dai costruttori dei carri. Si tratta di un linguaggio che, anche nell'era del digitale e della tecnologia "sfrenata", conserva tutta la sua forza di comunicazione e d'impatto emotivo per l'originalità delle idee, per la ricercatezza dei costumi e dei colori, per l'imponenza e l'arditezza delle forme. Un linguaggio che resta ancorato alla tradizione, soprattutto perché sopravvive lo spirito con cui vengono costruiti e portati in piazza i carri: le società si ritrovano a lavorare attorno ai carri spinti da un comune sentire, da un comune impegno culturale, sociale, civile e, in alcuni casi, anche politico. E come una volta i costruttori dei carri lavoravano gratuitamente per oltre due mesi, per la soddisfazione di un premio simbolico, per l'applauso della folla e, soprattutto, per l'affermazione dell'idea che esprimono con il carro e che rimane segreta fino alla presentazione in piazza.

Dal 2007 è poi nata la "notte di primavera", che quest'anno è prevista per la serata di sabato 26 aprile, con la sfilata in notturna dei carri, arricchiti per l'occasione da giochi di luce e musiche legate ai temi e alle allegorie rappresentate.

 

Info:

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