Paesaggi
I paesaggi sono pronti.
Portano gioia e felicità
a ogni persona che passa di là.
I paesaggi sono unici
nella loro verità. Melody Aurora Sara
(9 anni)
La bellezza del Friuli Venezia Giulia nelle immagini de “La Terra Nel Sangue”
AgendaEventi: Roma > 8 giugno 2009
L'8 giugno, al Nuovo Cinema Aquila di Roma, sarà il Friuli Venezia Giulia in tutta la sua bellezza il vero protagonista della proiezione in anteprima nazionale de "La Terra Nel Sangue", un film indipendente del giovane regista Giovanni Ziberna (figlio d'arte di Ermanno Olmi). Con "La Terra Nel Sangue" Ziberna racconta il Friuli Venezia Giulia attraverso immagini dal sapore lirico, capaci di trasmettere una sensazione quasi bucolica, di moderno stupore di fronte all'imponente bellezza di un territorio ancora poco conosciuto. Complice un taglio coinvolgente e poetico della fotografia, il lungometraggio mette in relazione i personaggi, l'intrecciarsi dei loro percorsi ed emozioni con un paesaggio che non esercita unicamente la funzione di sfondo, ma piuttosto partecipa pienamente alle vicende narrate, divenendo attore protagonista del film. Gli scenari più belli del Friuli assumono così un ruolo di rilievo mente vengono presentati in tutta la loro incantevole bellezza attraverso il mutare delle quattro stagioni, la cui alternanza peraltro scandisce il cambio fra i quattro episodi in cui è strutturato il film. INVERNO. Il primo episodio si sviluppa nel contesto di una meravigliosa Grado invernale, che (senza il sole e la vivacità balneare dell'estate) si presenta come una cornice dalla bellezza insolita, mettendo in luce l'anima storica ed artistica della cittadina friulana, e facendo emergere quelle radici che legano il suo importante passato a quello di Aquileia prima, della Serenissima poi, ed infine della contea asburgica di Gorizia e Gradisca. Ziberna è riuscito a rendere omaggio alla presente bellezza della città, soprattutto attraverso una suggestiva visione della laguna, la quale viene mostrata nella quieta "pulizia" della stagione invernale, che rallenta il respiro della convulsa vita degli uomini, favorendo la riflessione e la preparazione al cambiamento. PRIMAVERA. Il secondo episodio si snoda attraverso le morbide anse del Fiume Isonzo, che in primavera si tinge di cangianti sfumature, incantevoli al punto da fargli guadagnare il prezioso appellativo di "bellezza di smeraldo". Si dice infatti che l'Isonzo sia uno dei pochi corsi d'acqua nel mondo a mantenere un simile colore per gran parte del proprio percorso, un colore tanto intenso da ispirare il poeta sloveno Simon Gregorčič a dedicarvi la sua lirica più nota "Soči", uno dei capolavori della poesia Slovena. Ziberna, ugualmente ispirato dal fascino magnetico del fiume Isonzo, lo rende silenzioso complice di una delicata storia d'amore che proprio sulle sue rive sboccia insieme alla rigogliosa natura friulana. ESTATE. L'estate coglie impetuosa i protagonisti del terzo episodio, inondando i rinomati vigneti del Collio con un accecante luce ricca di tutti i colori più belli del Friuli Venezia Giulia. Il rosso, a tratti sanguigno a tratti violaceo, delle uve e dei vini si fonde con un panorama assolato, dove la fatica dell'uomo e la tradizione contadina solcano colline sempre verdi nonostante l'arsura estiva. In questo episodio i cicli della natura e del lavoro mostrano con grande forza il legame dell'uomo con il territorio, ove l'angosciante attesa del protagonista si specchia nell'attesa per la vendemmia. AUTUNNO. Il film si chiude con l'episodio finale ambientato sul Carso, dove il ricordo della Grande Guerra ancora si respira nel vento che attraversa il variopinto fogliame autunnale, e che è destinato a restare incredibilmente vivo nel territorio. Cinque bambini giocano fra le vecchie trincee abbandonate, ripercorrendo con ingenuità i misteriosi sentieri del Carso un tempo bagnati di sangue, lanciando così un messaggio di pace che porta con sé un senso di forte contemporaneità.
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