Paesaggi
I paesaggi sono pronti.
Portano gioia e felicità
a ogni persona che passa di là.
I paesaggi sono unici
nella loro verità. Melody Aurora Sara
(9 anni)
AgendaEventi: Salone del Gusto - Torino > 21/25 ottobre 2010
Folta la presenza africana ai Presìdi. Distribuiti all'interno del Mercato e divisi per area geografica, potete trovare oltre 200 stand (individuabili dal colore arancione) con prodotti tutelati da Slow Food.
Egitto Datteri dell'oasi di Siwa. Attualmente la produzione e la commercializzazione dei datteri è organizzata dall'associazione Scdec (Siwa Community Development Environmental Conservation), costituita grazie al programma "Siwa Environmental Amelioration Project" della Cooperazione Italiana allo Sviluppo. La Scdec è composta da un consiglio di 13 membri, ognuno eletto dal proprio villaggio. Oltre allo sviluppo delle attività agricole dell'oasi, la Scdec cura un progetto di educazione e formazione. Area di produzione: oasi di Siwa, governatorato di Matrouth, deserto egiziano occidentale
Etiopia Caffè selvatico della foresta di Harenna. Il Presidio del caffè selvatico della foresta di Harenna è stato avviato nel 2006 nel quadro di un progetto della Coooperazione Italiana. I partner del Presidio sono l'ong Eosa, che si occupa soprattutto di formazione, e l'associazione Caffé Speciali Certificati (CSC), che riunisce un gruppo di torrefattori italiani. Tra gli obiettivi: la valorizzazione di un prodotto unico e di qualità eccellente (il caffè selvatico di foresta essiccato in modo naturale), l'accorciamento della filiera, ma anche la salvaguardia della foresta afro-montana. Area di produzione: foresta di Harenna, dipartimento amministrativo di Dollo-Mena, Parco Nazionale del Bale, regione Oromia. Miele bianco di Wukro. Il Presidio si basa sulla presenza di un gruppo di 17 apicoltori costituiti in un'associazione chiamata "Selam". Nel loro lavoro gli apicoltori utilizzano più di 400 arnie razionali, producendo circa 90 quintali di miele all'anno. L'associazione si sta rendendo indipendente dalla catena degli intermediari grazie a un piccolo locale di vendita edificato su un terreno messo a disposizione dall'amministrazione cittadina. Il Presidio del miele bianco di Wukro si è distinto per due diversi elementi: innanzitutto per il prodotto stesso, di qualità elevata e che non ha richiesto particolari interventi di miglioramento; in secondo luogo per le capacità tecniche e di comunicazione del suo principale rappresentante il quale sta collaborando alla formazione di numerose altre comunità. Area di produzione: Wukro, regione Tigrai, Etiopia del Nord. Miele del Vulcano di Wenchi. Il Presidio ha aiutato gli apicoltori a razionalizzare la produzione di miele al fine di ottenere un prodotto puro, riconoscibile e di ottima qualità, adatto per la vendita. Per far ciò ha messo a disposizione dell'associazione le attrezzature necessarie per un'apicoltura moderna, ha organizzato corsi di formazione e ha migliorato la presentazione del prodotto finale, ora commercializzato in vasetti di vetro etichettati. I produttori sono inoltre affiancati da un tecnico di Conapi per la redazione del disciplinare di produzione, a garanzia di un prodotto buono, omogeneo e con i requisiti adatti a entrare in un mercato non confinato alla sola zona di produzione. Area di produzione: Wenchi, regione Oromia.
Kenya Ortiche essiccate della foresta di Mau. Nato nel 2009, in seguito a una ricerca sui cibi tradizionali della regione di Molo condotta da studenti dell'Università di Scienze Gastronomiche. Il Presidio intende aiutare i coltivatori ad aumentare la produzione di ortiche e a promuovere il prodotto presso ristoranti e mercati locali, con il supporto del convivium Slow Food Central Rift Valley. I 32 produttori sono riuniti nell'Utugi Self Help Group, con sede nel villaggio di Karirikania. Area di produzione: Villaggio di Karirikania, foresta di Mau, distretto di Molo, Rift Valley. Sale di canna del fiume Nzoia. Nelle aree del Kenya occidentale storicamente escluse dalle rotte del sale marino, le comunità locali hanno sviluppato un particolare metodo di estrazione da una pianta acquatica. Si tratta di un tipo di canna che viene fatta essiccare sui massi lungo il fiume. Quindi è bruciata a fuoco lentissimo e la cenere che si ottiene viene mescolata con acqua calda, filtrata e bollita. Quando tutto il liquido è evaporato, sul fondo si deposita una purea salata, che viene raccolta, confezionata in foglie di banana e fatta essiccare sotto la cenere calda per una notte. Area di produzione: area di Naboyole, distretto di Webuye, provincia occidentale. Yogurt con la cenere di West Pokot. Dalle vacche (incroci fra razze locali e zebù) e dalle capre, i Pokot (un'etnia di pastori che vive nel Kenya occidentale) ricavano latte fresco, burro e un particolare yogurt con la cenere. Il latte viene versato in zucche vuote, lunghe e strette, e lasciato riposare per almeno tre giorni. Una volta scolato il siero, i contenitori sono richiusi e agitati con movimenti regolari. Quando lo yogurt è pronto, si aggiunge la cenere ricavata dalla combustione di un albero locale (il cromwo), che ha potere disinfettante, migliora il gusto (dando una nota aromatica) e conferisce un caratteristico colore grigio chiaro. Area di produzione: West Pokot (Kenya occidentale). Zucca di Lare. La zucca di Lare si distingue per la forma ovale, la buccia verde chiaro e la polpa di colore arancio. Si semina durante la stagione delle piogge (marzo o aprile) e si raccoglie sei mesi dopo. E' ingrediente di molte preparazioni, come accompagnamento o mescolata alla polenta bianca locale. I semi possono essere arrostiti, oppure essiccati e macinati. Le foglie si lessano e si mangiano come contorno; l'impasto delle foglie è anche usato per asciugare le ferite, mentre i semi macinati hanno proprietà medicinali. Area di produzione: villaggio di Lare, distretto di Njoro, Rift Valley.
Madagascar Riso Dista del lago Alaotra. I contadini malgasci mangiano riso tre volte al giorno e pasteggiano con ranon 'apango, l'acqua di cottura del riso. Oltre a essere l'alimento principale, questo cereale racchiude importanti significati religiosi e rituali. Nella zona di Andasibe vicino al lago Alaotra, una confederazione di cooperative chiamata Koloharena raccoglie e commercializza una particolare varietà di riso dalle sfumature rosa e dal retrogusto dolce, che in lingua locale viene chiamata Varin'i Dista. Area di produzione: Ambatovy Marovoa, Moramanga, Beforona e Andasibe, provincia di Tamatave (Madagascar Orientale). Vaniglia di Mananara. La posizione di Mananara e l'esistenza della Riserva hanno contribuito a preservare lo stile tradizionale di produzione, ma hanno anche ostacolato le possibilità di vendita, limitandole ai distributori locali. Nonostante la vaniglia sia una delle spezie più preziose del mondo, i contadini ricevono abitualmente solo una piccolissima quota del suo valore di mercato. Creando una cooperativa e facilitando la certificazione e la vendita diretta da parte dei produttori, il Presidio vuole garantire a questi ultimi un maggiore margine di guadagno, da reinvestire nella comunità locale. Area di produzione: venti villaggi nella Riserva della Biosfera Mananara-Nord, vicino alla città di Mananara.
Mali Somè dei Dogon. Il Presidio riunisce diversi villaggi e lavora su tutta la filiera, coinvolgendo le fasi di coltivazione, raccolta, trasformazione e confezionamento. Lo scalogno Dogon è una delle materie prime dei somè Dogon tradizionali, assieme al gombo, al baobab e al nerè. Le fasi di coltivazione dovranno prevedere la selezione dei terreni più vocati, l'uso delle sementi autoctone (autoprodotte), il ricorso a tecniche sostenibili (disinfestazione manuale, fertilizzazione organica). La trasformazione dovrà essere accurata e igienicamente corretta. Il confezionamento dovrà essere adeguato ai differenti mercati: locale, regionale, internazionale. Il lavoro sulla filiera sarà accompagnato da attività di sensibilizzazione, comunicazione, educazione, per riproporre ai negozianti, alle famiglie, ai cuochi e ai ristoranti l'uso dei condimenti tradizionali. Area di produzione: plateau Dogon, regione di Mopti.
Marocco Olio di argan. Simile all'olivo, l'argan cresce solo sulla costa meridionale del Marocco. Da secoli le donne si tramandano la tecnica per ricavare dalle sue bacche un olio dorato e dal sapore di nocciola. L'olio di argan è fondamentale nella cucina berbera: se ne aggiungono poche gocce sul cuscus, nelle tajine e nelle crudités. Può essere gustato anche crudo, su una fetta di pane. Unito alle mandorle e al miele, è ingrediente dell'amlou beldi, la crema tradizionale che ancora oggi si offre agli ospiti, assieme al pane e al tè alla menta, come segno di benvenuto. Area di produzione: province di Agadir, Taroudant, Ait Baha, Essaouira, Chtouka e Tiznit. Zafferano di Taliouine. Nel cuore di un altopiano brullo ai limite della foresta di Argan, Taliouine (nel Marocco sud occidentale) è celebre per la produzione di un eccellente zafferano. Coltivato tra i 1200 e i 2400 metri, in una zona molto secca, lo zafferano di Taliuouine ha un'alta concentrazione di safranal e un intenso aroma, con una caratteristica nota floreale. Le famiglie al completo lavorano alla raccolta dei fiori nei piccoli campi ricavati sul terreno roccioso, per poi continuare la lavorazione nei cortili delle case, sorseggiando te aromatizzato allo zafferano. Area di produzione: Taliouine, provincia di Taroudant. Sale di Zerradoun. Il villaggio di Zerradoun si trova sui monti del Rif, nel Marocco nord orientale. Qui la cooperativa Al Wifak, composta da venti donne, ricava diversi tipi di sale da una fonte naturale situata tra due valli, circondata dalle montagne e da campi di grano duro e orzo. Le vasche di raccolta hanno almeno 200 anni e le loro pareti sono costituite da muretti a secco. Una volta raccolto, il sale è trasportato dalle donne, a dorso di mulo, nel locale della cooperativa. Può essere macinato o confezionato in grani. La cooperativa produce sale da tavola (bianco e aromatizzato con il cumino) e sale da bagno, profumato con fiori di arancio. Area di produzione: Zerradoun, Comune di Brikcha, Regione di Tangeri- Tétuan. Cumino di Alnif. Alnif si trova nel sud est del Marocco, in una valle arida e brulla, ai piedi delle montagne dell'Anti-Atlante orientale. Il cumino - uno dei prodotti più interessanti della zona, insieme all'henné - si taglia a mano con un falcetto (quando non è completamente maturo), si confeziona in piccoli mazzi e si lascia essiccare all'ombra. Poi si battono le piantine con un bastone e, infine, si macinano i grani con un mulinetto a pietra. E' ingrediente di tajine, cous cous, zuppe e ha proprietà curative (pertosse, raffreddore, sinusite, coliche). Area di produzione: Alnif, Anti-Atlante orientale, sud-est del Marocco.
Mauritania Bottarga di muggine delle donne Imraguen. Gli Imraguen sono pescatori nomadi che seguono i movimenti dei grandi banchi di cefali dorati e di ombrine lungo il Banc d'Arguin, sulla costa settentrionale della Mauritania, Parco Nazionale dagli anni Settanta. Gli Imraguen - gli unici ad avere il permesso di pescare nelle sue acque con le loro barche prive di motore - utilizzano una tecnica tradizionale che sfrutta il passaggio dei delfini che sospingono verso le reti i pregiati cefali dorati. Con le loro uova, che vengono salate, risciacquate e fatte essiccare naturalmente, le donne preparano una bottarga tradizionale. Area di produzione: villaggi del Banc d'Arguin e Nouadhibou.
Senegal Succhi di frutta selvatica delle isole Saloum. Il delta del Saloum, un intricato dedalo di acque salmastre e fluviali, isole e radure che si estende per 180.000 ettari. Il problema principale di quest'area è la pressione - sempre più forte - sulle risorse marine: conseguenza dello sfruttamento delle grandi flotte straniere e dell'aumento della popolazione locale, che si dedica quasi esclusivamente alla pesca. Un'alternativa sostenibile è incentivare la raccolta dei numerosi frutti selvatici che l'isola offre (quali karkadè, pain de seinge, ginger, tamarindo, ditakh e new) e la loro trasformazione in succhi e confetture ricchi di vitamine. Il Presidio coinvolge tre comunità di donne dell'isola affiancandole nella produzione di trasformati di qualità e nella vendita sul mercato locale. Area di produzione: regione del Fatick.
Sudafrica Pecora degli Zulu. La pecora degli Zulu è una razza antichissima e prende il nome dall'etnia che da sempre la alleva. E' agile, di taglia medio piccola e ha pelo raso e maculato di diversi colori: nero, bianco, marrone e beige. Le caratteristiche che la contraddistinguono sono le orecchie molto piccole e la riserva di grasso accumulata nella coda. Negli anni, la pecora degli Zulu, si è adattata al territorio, diventando estremamente rustica. È allevata al pascolo tutto l'anno e di giorno, alla sera vengono radunate nelle stalle ed è apprezzata per la carne molto saporita. Il Presidio aiuterà gli ultimi pastori a organizzarsi e a promuovere questa razza autoctona. Area di produzione: Provincia di Kwazulu-Natal, Sud Africa.
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