Paesaggi
I paesaggi sono pronti.
Portano gioia e felicità
a ogni persona che passa di là.
I paesaggi sono unici
nella loro verità. Melody Aurora Sara
(9 anni)
Moscato di Scanzo, un convegno per la Docg più piccola d’Italia
AgendaEventi: Cenate Sopra (Bg) > 10 novembre 2010
Palazzo Maestri a Cenate Sopra (Bergamo) ospiterà mercoledì 10 novembre un convegno (aperto al pubblico) dedicato alla Docg più piccola d'Italia: il Moscato di Scanzo. Si tratta di un moscato nero, coltivato solo in territorio bergamasco, all'interno del quale la zona di selezione, Scanzorosciate, è poco più che un giardino dove il vino viene prodotto da sempre. Oggi il Moscato di Scanzo è un vino tanto tutelato da essere oggetto di studio al Centro Interdipartimentale per la Ricerca e l'Innovazione in Viticoltura ed Enologia. A partire dalle 15,30 esperti e autorità locali presenteranno questa eccellenza. Si parlerà della storia, di come sono stati selezionati i vitigni, della ricerca genetica che l'Università di Milano e la Provincia di Bergamo stanno sviluppando sulla mappatura del DNA di questo vino, della conformazione del territorio e della volontà da parte delle autorità di sostenere la produzione e l'incremento del Moscato di Scanzo sul mercato italiano ed estero.
Tra i relatori del convegno Walter Polese, consigliere nazionale Onav, che introdurrà il pubblico nella storia di questo vino, raccontandoci che già Celso Lotteri nel 1852 scriveva che i coloni romani nel primo secolo a.C., fondata la loro colonia in Villa, Scanzo e Rosciate, si accorsero dell'eccellente qualità dell'uva locale e diedero avvio alla produzione di un vino "Moscatello" per venderlo a Roma, dove divenne uno dei più noti vini dell'epoca. Mostrerà inoltre testimonianze attraverso pergamene, atti notarili e manoscritti che riportano nel testo il nome del territorio di Scanzorosciate e del vino qui prodotto fin dal XIV secolo. Si scoprirà anche che nel 1789 Cristoforo Baioni annoverò "l'eccellente moscato detto di Scanzo" tra i "liquori" facendo supporre che già all'epoca il vino potesse avere le stesse caratteristiche di quello attuale.
Tra gli altri interventi in programma quello di Osvaldo Failla, Professore alla Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Milano, che spiegherà come i profili sensoriali di un vino sono il riflesso della sua composizione chimica, che a sua volta dipende dalla composizione delle uve di partenza e dagli eventi microbiologici, chimici e fisici intercorsi nel processo di vinificazione e di affinamento, che il sequenziamento dell'intero genoma (DNA) di un vitigno è in grado di svelarne le peculiarità. Illustrerà poi come l'analisi delle componenti del metabolismo cellulare (trascrittoma, proteoma e metaboloma) nei singoli tessuti vegetali, quali ad esempio quelli della bacca, consentono di verificare come le specificità varietali si esprimano effettivamente e come le condizioni di suolo e clima, e quelle di tecnica colturale, possano incrementare l'espressione ai fini dell'esaltazione delle caratteristiche qualitative del vino e delle note di tipicità.
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