Paesaggi
I paesaggi sono pronti.
Portano gioia e felicità
a ogni persona che passa di là.
I paesaggi sono unici
nella loro verità. Melody Aurora Sara
(9 anni)
Le miniere e i tesori nascosti del Sulcis Iglesiente
Italia - Sardegna - Provincia di Carbonia Iglesias
I complessi minerari del Sulcis Iglesiente, dismessi negli anni 70, lo rendono uno dei territori più interessanti e ricchi dal punto di vista dell'archeologia industriale e mineraria italiane, mostrando ancora i segni tracciati nelle varie epoche da questa attività umana. Oggi, questo immenso patrimonio storico è stato racchiuso nel Parco Geomineario Storico e Ambientale, il primo di questo tipo realizzato al mondo e riconosciuto nel 1997 quale Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. Sono stati messi a punto itinerari che attraversano paesaggi incantati, che si avvicinano ad antichi edifici di quelle miniere che hanno cambiato la vita di migliaia di uomini, che portano alla scoperta dei ricoveri per minatori e delle vecchie discariche ricche di specie mineralogiche.
Il vento delle miniere. Un trekking storico (della durata di tre giorni) che attraversa uno dei tratti di costa sarda più belli e selvaggi. Da Nebida si raggiunge il complesso minerario di Porto Flavia, gioiello di ingegneria dove nel 1924 venne realizzato uno dei più brillanti e innovativi sistemi di carico-scarico dei minerali con un complesso sistema di gallerie sovrapposte e nastri trasportatori. Si continua verso Pan di Zucchero, un piccolo isolotto calcareo di 133 metri che è stato oggetto di ricerche e sfruttamento di un modesto giacimento di galena argentifera, fino alla grotta trafora di Punta Cubedda, una delle rarità geologiche di questa parte della costa, dove si possono osservare rari trilobiti, fossili di 550 mila anni fa. Dirigendosi a nord si arriva a Cala Domestica, dove vecchi ruderi ricordano che questo un tempo era il punto di partenza dei minerali provenienti dalle miniere della zona, per terminare il percorso a Buggerru, uno dei villaggi minerari meglio conservati dell'area, dove sorgevano i più grandi giacimenti di zinco d'Europa.
I sentieri dei minatori. Questo itinerario (della durata di circa 9 ore) attraversa l'altopiano di Monte San Giovanni, tra i comuni di Iglesias e Gonnesa e ripercorre secoli di storia geologica e mineraria da leggere e decifrare attraverso rocce e ripide pareti calcaree, sentieri e villaggi, testimonianze delle diverse tecniche di scavo e le imponenti strutture minerarie dell'Ottocento e del Novecento, come in un vero museo a cielo aperto. Il percorso di questo trekking storico inizia con la visita del villaggio minerario di San Giovanni e dell'omonima miniera, una delle più importanti e antiche della Sardegna, dove la natura svela uno dei tesori geologici unici in Europa, custodito per oltre 200 milioni di anni: la grotta di Santa Barbara. Lasciata la miniera si sale lungo una strada immersa nella natura fino a raggiungere il villaggio minerario Normann, intitolato al ricercatore inglese che esplorò la zona nella seconda metà dell'Ottocento. Una decauville (le ferrovie a scartamento ridotto costruite a fine Ottocento) costeggia un complesso sistema di gallerie e scavi di Massa Pozzo 4, cantiere minerario realizzato nella seconda metà del Novecento dove ancora sono evidenti le tracce degli antichi lavori medievali.
Qui riposa la Regina. Villamassargia, paese di massai-agricoltori, ha origini antiche e il percorso proposto ne racconta le storie e le origini ancora custodite nei racconti e nelle tradizioni dei locali. Situata nella valle del Cixerri con i suoi conetti vulcanici circondati da boschi di eucalipti e conifere, presenta carattere di rarità geologica e paleogeografia in quanto è l'unica testimonianza in Italia delle più antiche fasi continentali del Paleozoico. Dopo un breve percorso si raggiunge il domo andesitico di Gioiosa Guardia, dove all'inizio del XII secolo fu edificato il castello da cui si gode di un favoloso il panorama sull'altipiano che regala un ambiente naturale immerso nella vegetazione mediterranea alternata da prati a pascolo. Si prosegue fino a raggiungere l'uliveto storico di S'Ortu Mannu dove si trova Sa Reina, la regina appunto, l'ulivo più antico della Sardegna che presenta un fusto di ben 16 metri di circonferenza. L'itinerario da Villamassargia a Villamassargia dura 5 ore circa.
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