Paesaggi
I paesaggi sono pronti.
Portano gioia e felicità
a ogni persona che passa di là.
I paesaggi sono unici
nella loro verità. Melody Aurora Sara
(9 anni)
AgendaEventi: Castelmezzano e Pietrapertosa (Pz) > Dal 1 maggio 2011
Riapre la stagione del Volo dell'Angelo sulle Dolomiti Lucane tra Castelmezzano e Pietrapertosa (e ritorno). Si parte domenica 1 maggio, apertura straordinaria il ponte del 2 giugno e, poi, per tutta l'estate fino al 18 settembre. Si vola via tra le nuvole in un minuto, ben ancorati ad un gancio e in tutta sicurezza (imbracatura, casco, occhiali antivento), a 120 chilometri all'ora, ad oltre mille metri di altezza: un tuffo nel vuoto vertiginoso ed emozionante. Sono gli aggettivi più frequenti per descriverlo.
Tutto è pronto per dare il via alla quinta stagione del Volo dell'Angelo, che dopo Matera, patrimonio Unesco, è diventato il più grande attrattore turistico per la regione, soprattutto per il turismo naturalistico e sportivo. Una grande capacità attrattiva, che ha creato una "motivazione" in più, per quanti hanno voglia di scoprire un territorio, rimasto nell'ombra per decenni. Un volano per l'economia dei luoghi, per usare un gioco di parole, che nel 2010 ha richiamato a Castelmezzano e Pietrapertosa, due splendidi borghi arroccati sulle rocce d'arenaria e "uniti" da un cavo d'acciaio, 8.600 "angeli", il 24% in più rispetto all'anno precedente. Gli italiani rappresentano la maggioranza. I pugliesi sono in testa con 2.304 presenze, seguiti dai lucani (1.662 persone) e dai Campani (1.305). Tengono bene anche il Lazio (762) e la Lombardia (500). Sul fronte stranieri, il primato spetta ancora ai tedeschi, inglesi e spagnoli, fino agli americani (127). I più temerari risultano essere gli uomini: 5872, ma sono in aumento anche le donne coraggiose, 2808. Trasversali invece le fasce d'età: 41% tra i 26/35 anni; 30% tra i 16/25 anni; 18% tra i 36/45 anni. Ma a lanciarsi ci sono anche gli over 65. Unici requisiti richiesti sono l'età superiore ai 16 anni, un peso compreso tra 35 e 120 chilogrammi e una bella dose di coraggio.
Qui, dove le distanze si rimpiccioliscono, sembra che il blu del cielo e il verde della vallata sottostante si fondano in uno stesso colore. Al di sotto, la macchia verde dei boschi e il serpente bianco delle strade, prospettive che sono usuali dall'oblò di un aereo ma che qui si possono vivere con una visuale che è unica. Da quassù è possibile fotografare con lo sguardo (se si ha il coraggio di tenere gli occhi aperti) le linee sinuose delle Dolomiti Lucane, come guglie di cattedrali naturali, che se fanno un grande effetto visto dal basso, sembrano ancora più imponenti viste dall'alto. Risalgono a 15 milioni di anni fa e dominano una natura costruita da rocce arenarie, sagomate dagli agenti atmosferici che per la loro particolare forma sono state ribattezzate affettuosamente "il Gufo", "la Civetta", "la Grande Madre", "l'Incudine".
Una volta con i piedi per terra vale la pena scoprire i due paesi, Castelmezzano e Pietrapertosa, già inseriti tra i duecento borghi più belli d'Italia, ammirandoli non più dall'alto e in velocità, ma con tutta calma. Si scopre così che la storia di Castelmezzano è legata ai Cavalieri Templari: tracce della loro presenza si riscontrano nella toponomastica delle strade e nello stesso stemma comunale che riproduce il sigillo dell'ordine del Tempio (due cavalieri, di cui uno moro, su un unico cavallo alla volta della prima Crociata combattuta anche dagli abitanti di Castelmezzano con la vicina Tricarico). E si può passeggiare tra le viuzze dell'Arabata, il quartiere arabo di Pietrapertosa, un susseguirsi di piccole case addossate alla parete rocciosa nella parte più elevata del paese. Il nome deriva dalla dominazione araba, guidata dal Re Bomar nell'838, e pare di trovarsi tuttora in una casbah fatta di pietra.
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