Paesaggi
I paesaggi sono pronti.
Portano gioia e felicità
a ogni persona che passa di là.
I paesaggi sono unici
nella loro verità. Melody Aurora Sara
(9 anni)
Nuova Caledonia e Vanuatu: isole d’incanto nel sud Pacifico
Dai Tour Operator: Adenium –Soluzioni di Viaggio > dal 25 giugno al 7 luglio 2009
A differenza di tutti gli altri arcipelaghi del Pacifico, formati da un insieme di isole di ridotte dimensioni, la Nuova Caledonia risulta composta da un'unica notevole lingua di terra lunga e stretta, la Grande Terre, solcata da una linea centrale di montagne ricoperte da un'intensa foresta pluviale, e da poche isole minori. E, ancora a differenza di tutte le altre isole pacifiche composte da lave vulcaniche o da depositi corallini, e quindi relativamente recenti come emersione, essa risulta formata da rocce antichissime vecchie di quasi 200 milioni di anni, tanto da ospitare ingenti giacimenti minerari, come i maggiori depositi al mondo di nichel, e poi ferro e cromo. Scoperta dal capitano inglese Cook nel 1774, ha visto passare europei di tutte le nazioni, ma dal 1883 è annessa alla Francia come territorio d'oltremare, il più lontano dalla madrepatria. Un terzo dei suoi 250 mila abitanti è di origine francese, mentre gli indigeni melanesiani di cultura konaki, capaci di mantenere intatte le loro antiche tradizioni e la religione animista, sono oggi in minoranza; metà della popolazione vive nella capitale Noumèa. Grazie alle rilevanti dimensioni e al suo prolungato isolamento risalente a lontane epoche geologiche, essa ha conservato un'intensa diversità biologica, con non pochi endemismi, da farne un autentico paradiso naturalistico: su 3.400 piante ben 2.400 crescono soltanto qua e anche il 30 % degli animali sono endemici, primi tra tutti il raro dugongo e le tartarughe verdi marine. Possiede anche la seconda barriera corallina più grande del mondo, dopo quella australiana, lunga ben 1.500 km, che forma attorno all'isola principale una laguna, fonda in media 25 m, riconosciuta nel 2008 per la sua eccezionale biodiversità dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità. La capitale, fondata nel 1854 sulla punta meridionale dell'isola tra colline e mare, è una moderna città multietnica di stile franco-kanako e importante porto commerciale; da non perdere il centro culturale, opera di Renzo Piano dedicato alle etnie indigene, il ricco acquario, la cattedrale gotica, il folcloristico mercato e il quartiere latino pieno di localini e di vita. L'ARCIPELAGO DELLE VANUATU. Composto da 83 isole tra grandi e piccole, dispone di uno dei mari più belli, vari e incontaminati del pianeta, con immense barriere coralline, vulcani sottomarini e grotte abitate da una miriade di policromi pesci tropicali, con delfini, squali, tartarughe e balene che scorazzano nelle acque calde tra colorate tridacne giganti, e con innumerevoli relitti sommersi dell'ultima guerra a fare la gioia di ogni sub. Celate tra baie, insenature, promontori e scogliere, spiagge immense e deserte ombreggiate da palme, alternandone bianchissime di corallo e nere di lava, dove crogiolarsi al sole, fare snorkelling, surf o pescare in tranquille lagune verdi. Il meglio appare celato proprio nell'interno delle isole, una diversa dall'altra, alcune abitate e altre deserte. Tre quarti del territorio si presenta coperto da foreste tropicali e praterie, che ne fanno un eden botanico ancora abbastanza integro; parecchie sono le piante endemiche, così come gli animali, i pesci e gli uccelli. In un contesto ambientale con montagne alte fino a 1.800 metri, vulcani attivi, fumarole e sorgenti termali, fiumi, laghi, cascate, caverne, falesie, canyon e il solo vulcano attivo del mondo dove si può salire in fuoristrada fin sull'orlo del cratere. La maggior attrazione è però rappresentata dagli indigeni nambas, un centinaio di tribù che abitano in piccoli villaggi di capanne nella foresta ad un livello di civiltà fermo alla preistoria, con il fuoco ancora acceso sfregando due legnetti. Le donne indossano gonnelline di rafia e foglie, gli uomini un minuscolo perizoma oppure soltanto un astuccio penico. Le funzioni delle vesti la compiono le scarnificazioni e le argille colorate, spesso cosparse in tutto il corpo, le maschere o le piume degli uccelli di cui si adornano. Ricevono volentieri gli stranieri, anche se sono gli ultimi cannibali della terra, non per mangiarli, ma per potersi esibire nelle loro pregevoli danze e raggranellare qualche mancia per poter mandare i figli a scuola. Il cannibalismo (ufficialmente bandito dal governo, ma ancora praticato nei villaggi più remoti) costituisce per loro una pratica essenzialmente rituale, esercitata soltanto nei confronti dei nemici vinti o dei membri reprobi della tribù. IL VIAGGIO. L'operatore milanese "Adenium -Soluzioni di Viaggio" propone dal 25 giugno al 7 luglio 2009 un inconsueto viaggio di 13 giorni dedicato alla scoperta del meglio, dal punto di vista paesaggistico, naturalistico e etnografico, della Nuova Caledonia e delle Vanuatu. Partenza con volo di linea da Milano via Helsinki e Osaka, pernottamenti in hotel a 3 e 5 stelle con pensione completa (esclusi 5 pranzi), guide locali di lingua francese e inglese e accompagnatore dall'Italia, assicurazione, quote da 6.080 euro. Info: www.adeniumtravel.it
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