Italia 150 nel 2011, Expo 2015. Due date per altrettante
decisive sfide internazionali per il futuro turistico dell'Italia. Se ne è
parlato a Rimini lo scorso 25 ottobre in occasione della prima sessione del
convegno nazionale "Italy Is Back" (promosso da TTG Forum - in collaborazione
con la Struttura di Missione per le celebrazioni del 150° Anniversario
dell'Unità Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comitato
Italia 150, L'Ente che organizzerà le celebrazioni a Torino, prima capitale
nazionale - nell'ambito di TTG Incontri-TTI, principale evento fieristico b2b
per l'industria del turismo). Due date, 2011 e 2015, e due occasioni decisive
per invertire la rotta e incentivare la partecipazione attiva della
cittadinanza. L'anniversario dell'Unità di Italia e l'Expo Universale possono
infatti rappresentare per il sistema turistico italiano il banco di prova per
rilanciare un nuovo modello di sviluppo e promozione del territorio, con
l'obiettivo di riconquistare la leadership turistica in ambito mondiale. Questo
il filo conduttore del convegno Italy is Back,. La prima sessione dei lavori
del convegno, coordinata da Paolo Verri, direttore del Comitato Italia 150, ha
introdotto il tema attraverso le testimonianze di importanti player ed esperti
internazionali. La candidatura di una città a ospitare un grande evento di
rilievo internazionale può rappresentare, già da sola, un elemento di stimolo e
qualificazione che contribuisce positivamente al rilancio dell'intera realtà
coinvolta.
Qual è la ricaduta dei grandi eventi sul territorio?
«Gli eventi globali sono sempre più popolari, ma per
ospitare grandi eventi è prima di tutto necessaria una collaborazione
trasversale a vari livelli di governo che devono trovarsi allineati sugli
obiettivi e su come perseguirli -ha spiegato Debra Mountford (consulente OCSE
ed esperto di processi di trasformazione territoriale) presentando i risultati
di una ricerca compiuta su tutte le città che hanno ospitato grandi eventi
negli ultimi anni-. Per partire con una candidatura occorre avere ben chiari
gli obiettivi, questo porterà automaticamente a effetti positivi sull'approccio
alle strategie di tipo economico per raggiungerli. La disciplina che si acquisisce
in questi frangenti è molto importante, anche se la candidatura non va a buon
fine, perché si mettono in moto energie e una curva di apprendimento crescente
che porta automaticamente a una positiva trasformazione territoriale. Per
esempio, ad Atene il processo di avvicinamento alla candidatura ha introdotto
nella pubblica amministrazione il concetto della trasparenza che è stato
percepito positivamente da tutta la nazione. Dunque una buona organizzazione
diventa un fattore positivo anche dal punto di vista politico. Per poter
raggiungere l'obiettivo i promotori devono, oltre a dare grande visibilità a
tutte le fasi di progressione del progetto, lavorare su scadenze effettive,
accelerare il ritmo del cambiamento, imparare a collaborare, cambiare le regole
d'ingaggio adottando comportamenti virtuosi e creare fiducia per cambiare il
futuro attraverso questo tipo di eventi. In questo contesto il 2011 rappresenta
per l'Italia una grande opportunità. Non solo per l'immagine turistica e per i
ritorni economici, ma anche per aumentare i livelli di partecipazione attiva
della cittadinanza».
L'Italia turistica e i Grandi Eventi del prossimo
decennio
In vista della scadenza del 2011, la più vicina, stanno
partendo i primi interventi dell'imponente Piano delle Infrastrutture che
coinvolgerà 25 grandi città con particolare attenzione a Torino, la prima
capitale italiana, Firenze e Roma. «Il programma delle infrastrutture è già ben
definito, e per alcuni interventi già avviati, mentre quello culturale è in
fase di definizione -ha annunciato Giovanni Panebianco, Presidente della
Struttura di Missione della del Consiglio dei Ministri per il 150° anniversario
dell'Unità d'Italia-. Si tratta di opere pubbliche di elevata qualità
progettuale e di valorizzazione del territorio. Con nuovi volumi di
architettura. Tra i tanti il nuovo auditorium di Isernia, il restauro del Museo
Nazionale di Reggio Calabria con i Bronzi di Riace, il Parco Costiero Ponente
Ligure lungo i 24 km della ferrovia dismessa di Imperia, il restauro del
complesso edilizio Broletto a Novara, il potenziamento dell'Aeroporto
Internazionale di Perugia, il Parco Dora Spina di Torino il cui cantiere verrà
inaugurato a giorni, il nuovo auditorium di Firenze che sarà sede del Maggio
Musicale Fiorentino e il nuovo Palazzo del Cinema di Venezia i cui lavori sono
partiti nel settembre scorso. Dunque il futuro non sarà affatto disgiunto dal
passato che invece verrà recuperato e valorizzato».
Il caso Torino: fra Olimpiadi, Design, Turismo Religioso
e Cultura
Torino rappresenta certamente un esempio virtuoso del
processo di qualificazione a lunga scadenza di un territorio attraverso i
grandi eventi. Alla città che ha ospitato le Olimpiadi Invernali nel 2006 la
Guida Michelin 2008 ha attribuito tre stelle: il massimo interesse.
«Pianificazione strategica e cultura sono le chiavi principali del
coinvolgimento di tutto il sistema città e quindi del suo successo -ha detto
Fiorenzo Alfieri, assessore alla Cultura di Torino e al 150° dell'Unità
d'Italia-. La candidatura di Torino alle Olimpiadi è nata dall'esame delle
azioni possibili nell'ambito dello studio di un Piano Strategico per
risollevare la città da un declino annunciato. Nel momento del rilancio la
cultura rappresenta un canale strategico di primaria importanza. Da sola non
basta, ma più di altri ambiti è in grado di inviare rapidamente all'esterno i
giusti segnali di cambiamento. I grandi eventi lasciano grandi patrimoni, di
infrastrutture e umani, di consapevolezza e fiducia. E soprattutto proiettano
la realtà ospitante sullo scenario internazionale anche per successivi eventi.
Torino ha già ospitato le Universiadi, quest'anno è World Design Capital. Nel
2010 avremo l'Ostensione della Sacra Sindone e il Congresso Europeo degli
Scienziati. Per il 2011 abbiamo in mente un intenso programma di iniziative
culturali. In particolare, dal 17 marzo a tutto novembre, nel centro della
città i turisti, italiani e stranieri, potranno conoscere e sperimentare,
attraverso ambientazioni e allestimenti dedicati, che cosa l'Italia ha da dire
al Mondo».
L'appuntamento con l'Expo Universale di Milano
E dopo il 2011 busserà alla porta dell'Italia l'Expo
Universale del 2015 a Milano. «Non credo che la percezione del Paese cambierà
radicalmente con i grandi eventi, ma questi possono senz'altro contribuire a
migliorare l'immagine dell'Italia, sia all'esterno sia al suo interno -ha
concluso Roberto Ruozi, Presidente del Touring Club Italiano-. L'Expo 2015 è
certamente un'opportunità molto importante perché dura 6 mesi complessivi e
dunque le ricadute dirette sul territorio saranno ben più costanti e durature.
Milano, a differenza di Torino, non ha una pianificazione strategica di per sé,
ma può cogliere questa occasione per far ruotare attorno all'Expo il suo
futuro. Occorre però ricordarsi che non ci sarà molto tempo per cambiare il
volto alla città, costruirgli un nuovo futuro e farlo funzionare. Per Milano,
la Lombardia e una parte del Paese, è senz'altro l'occasione del secolo. Ma non
sono importanti solo le grandi opere. Si dovrà puntare molto sulla qualità
dell'ospitalità, perché premia molto di più rispetto ad altri aspetti
dell'offerta, senza dimenticarsi di cose apparentemente banali, ma all'atto
pratico importanti nella percezione dell'evento. Come un sistema di segnaletica
efficiente, pacchetti turistici di accoglienza a un costo accettabile,
formazione linguistica adeguata di tutti gli addetti direttamente e
indirettamente coinvolto nell'Expo e formazione di un adeguato numero di
volontari in grado di rendere accogliente la città».
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