Il Veneto dei sapori è una straordinaria miniera di qualità,
tipicità e varietà per i cultore dei gusti genuini. «Per restare
nell'ufficialità - sottolinea il vicepresidente della Giunta Luca Zaia - il
Veneto produce 24 vini Doc e 3 Docg, oltre a numerose Igt, 366 prodotti
tradizionali, 12 prodotti Dop e 10 Igp, due marchi collettivi per la carne
bovina, un marchio certificato per il coniglio». Nel variegato mondo
dell'enologia veneta basta ricordare il Prosecco, un vero must della
spumantistica nazionale nel mondo, che viene preferito allo Champagne in
mercati tradizionalmente difficili come quello statunitense; e poi il Soave, il
bianco d'Italia 'con la tradizione dentro'; o l'Amarone, che ha conosciuto una
fama recente ma inarrestabile. E non si tratta di prodotti di nicchia: la
produzione veneta di vino supera infatti i 7 milioni di ettolitri l'anno, oltre
un terzo dei quali a Denominazione d'Origine Controllata e il resto per la
quasi totalità a Indicazione Geografica Tipica. E tra il poco vino da tavola si
contano numerosi capolavori aziendali, "da tavola" per motivi normativi, ma
capolavori del gusto. Il Veneto è anche il primo esportatore italiano di vino:
vanno all'estero circa 4 milioni e mezzo di ettolitri, coprendo il 28 per cento
del totale del prodotto nazionale che raggiunge mercati di altri paesi, per un
valore che si aggira sugli 820 milioni di euro.
La produzione lattiero - casearia si esprime in sei formaggi
Dop, quali l'Asiago, il Monte Veronese, il Grana Padano, il Provolone, il
Montasio e il Taleggio, cui presto si aggiungeranno anche altri formaggi. «Il
Veneto produce oltre una settantina di tipologie di formaggi - prosegue Zaia - un
autentico giacimento di sapori che siamo impegnati a salvaguardare e
valorizzare». Un altro comparto di notevole interesse è quello orticolo, dove
circa la metà della Produzione Lorda Vendibile deriva dai radicchi rossi e
dagli asparagi bianchi, produzioni ad alto valore aggiunto, molte delle quali
già si fregiano dell'Indicazione Geografica Protetta o della Denominazione
d'Origine Protetta, mentre numerose altre hanno intrapreso il percorso verso il
riconoscimento europeo. Di questo comparto, il principale protagonista è il
Radicchio Rosso IGP, che assieme al Variegato di Castelfranco Veneto è stato il
primo ortaggio italiano ad ottenere l'IGP, esportato anche negli USA e in
Giappone. Ma come non accennare al fagiolo di Lamon e della Vallata Bellunese IGP,
il più antico fagiolo d'Italia, la cui storia risale alla prima metà del '500.
E potremmo forse trascurare il riso Vialone Nano Veronese o la ciliegia di
Marostica o il Marrone di San Zeno? E l'olio extra vergine d'oliva Dop "Veneto"
e "Garda", che spuntano le più alte quotazioni nel panorama dell'oleicoltura
mondiale?
Ce n'è insomma per tutti i gusti, per tutti i palati, per
ogni cultura alimentare. Ma non è finita, perché il Veneto è tra i principali
produttori di frutta; il primo produttore nazionale per quanto riguarda uova e
pollame; è il primo produttore di vitelloni e di vitelli da carne; il primo
produttore di avicoli e di conigli; il terzo produttore di suini (con due
prodotti Dop: la Sopressa Vicentina e il Prosciutto Veneto Berico Euganeo); ha
una forte e tradizionale produzione di trote, branzini, orate, crostacei,
vongole e mitili. «Questa ricca messe di prodotti - sottolinea Zaia - è
impreziosita da una tradizione culturale culinaria forte di secoli di storia,
che ha insegnato a tutte le grandi cucine internazionali, giungendo fino
all'incredibile baccalà alla vicentina: piatto tipicissimo con una materia
prima prodotta nelle isole norvegesi, che si cucina da almeno 5 secoli».
Per questo l'enogastronomia veneta si propone come un
settore turistico a sé stante, ovvero trasversale rispetto alla variegata e
completa offerta d'ospitalità della Regione che fa perno sulle città d'arte, le
spiagge, il lago di Garda, le montagne d'estate e d'inverno, i parchi e le aree
protette, le terme con il bacino euganeo, il più grande d'Europa. «Di sicuro un
turista preso per la gola - ribadisce Zaia - ha validi motivi per divulgare il
Veneto, parlarne bene quando torna a casa e ritornarvi. Da sola, sotto certe
forme, può anche essere occasione per quel turismo da week end, sempre più
diffuso. Del resto, il nostro territorio offre produzioni dai sapori eccellenti
che sono testimonianza viva dell'identità culturale delle comunità locali che
caratterizzano il Veneto».
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