Paesaggi
I paesaggi sono pronti.
Portano gioia e felicità
a ogni persona che passa di là.
I paesaggi sono unici
nella loro verità. Melody Aurora Sara
(9 anni)
Dai Tour Operator: I Viaggi di Maurizio Levi > l’11 giugno, 9 luglio, 2, 6 e 13 agosto e 3 settembre 2009
La Mongolia non è una meta facile. Questo Paese, con una densità di un abitante per kmq, presenta infatti un ambiente aspro formato essenzialmente da steppe infinite, qualche foresta e una porzione del deserto del Gobi, un altipiano ondulato ad un'altitudine media di 1500 m (ma con cime che arrivano a 4356 m) con ampie zone perennemente ghiacciate, forti escursioni termiche diurne e stagionali, scarse precipitazioni, forti venti e una rete stradale quasi inesistente, dove il principale mezzo di locomozione per questo fiero popolo di pastori seminomadi disseminati tra steppe e deserti è ancora rappresentato dal cavallo e dal cammello, solo di recente affiancati dalle moto. Un paesaggio infinito, dolce e vivace, tra il verde tenero delle praterie punteggiate da mandrie di cavalli selvaggi, cammelli e yak e le bianche gher, le case dei nomadi, e il giallo ocra delle dune che cela uno dei maggiori cimiteri di dinosauri della terra. Eppure un simile contesto ambientale nel 1200 diede vita ad uno dei maggiori imperi dell'Eurasia grazie a Gengis Khan, uno dei più geniali condottieri e politici di tutta la storia. E per un secolo la Mongolia costituì l'epicentro di razze, culture e religioni diverse, meta e luogo di transito per commerci e conoscenze. Così rapidamente come era sorto, altrettanto rapidamente l'impero si dissolse e nel 1350 la Mongolia divenne una provincia cinese, per rimanere tale fino al 1921 quando entrò nella soffocante orbita sovietica, dalla quale si è scrollata soltanto nel 1990. Al viaggiatore colto e curioso si aprono oggi le porte di un Paese fuori dal tempo, dove ammirare le vestigia del passato, dove solcare le immensità di una steppa verdissima o le dune infuocate del deserto. IL VIAGGIO. L'operatore milanese "I Viaggi di Maurizio Levi", sempre alla ricerca di destinazioni particolari, propone in Mongolia un itinerario di 15 giorni in fuoristrada, con tre soli passeggeri per vettura. Dalla capitale Ulaan Batar, dove meritano una visita la città sacra con il monastero lamaista di Gandan, la cittadella cinese di epoca manciù e il museo con i suoi giganteschi scheletri di dinosauri, il percorso punta a sud verso le estese praterie del Gobi centrale, punteggiato da insediamenti di nomadi che abitano nelle caratteristiche yurte e allevano cavalli, visitando le rovine del primo teatro mongolo costruito nella steppa e un antico monastero. Dopo Bayan Zag, dove si trova il maggior giacimento al mondo di scheletri e di uova di dinosauri, si arriva alla valle di Yol, un profondo canyon vulcanico dove ammirare aquile, capre selvatiche, marmotte e yak, e allo spettacolare mare di sabbia del Gobi meridionale, con dune alte fino a 300 m, percorso da carovane di nomadi con i loro cammelli a due gobbe. Puntando a nord tra verdi praterie, alte montagne e insediamenti di nomadi si arriva al lago Orog, abitato da molti uccelli. Superate le rovine di Karakorum, antica capitale dell'impero mongolo, e dell'enorme monastero fortificato buddista di Erdene Zuu, gioiello dell'arte e dell'architettura cinquecentesca mongola, si visita la riserva naturale di Hustain Nuruu, dove vivono ancora selvaggi i cavalli preistorici predecessori di tutte le razze attuali, e quindi si fa rientro nella capitale. Partenze di gruppo l'11 giugno, il 2, 6 e 13 agosto e il 3 settembre con voli di linea Miat da Milano via Mosca, accompagnatore italiano, pernottamenti in hotel, gher e 4 notti in tenda, quote da 3.200 euro in pensione completa. Il 9 luglio parte un identico viaggio che prevede una sosta a Dalanzadgad per la festa nazionale del Nadaam, la più antica e importante del Paese, che richiama decine di migliaia di mongoli per assistere a musiche, danze, canti, gare di lotta e di tiro con l'arco e alla spettacolare corsa di cavalieri. Info: www.deserti-viaggilevi.it
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