Era il 1891 quando un gruppo di artigiani di Casola Valsenio
(RA) decise di organizzare la
Festa di Mezzaquaresima, pure detta della Segavecchia. Anche se in un periodo
leggermente posticipato rispetto alle origini, riproponendo quell'antica
tradizione popolare, in questo 2008 riprende vita l'originale "Festa di Primavera".
L'appuntamento è fissato per venerdì 25 e per la serata di sabato 26 aprile per
le vie e le piazze del centro storico del paese. La festa poi continuerà
domenica 27 aprile caratterizzando l'intero week end di primavera.
Quella di Mezzaquaresima era una festa di origine pagana che
interrompeva il grigiore della Quaresima con un giorno di carnevale che
comprendeva una fiera di bestiame, balli, giochi, la sfilata del carro della
Vecchia (rappresentata da un enorme e grottesco mascherone) e il corteo di
carri accompagnati dal lancio di confetti e di aranci. La Vecchia, nella
tradizione romagnola, era vista come la colpevole di tutti i mali della
stagione agricola passata e per questa colpa veniva segata o, come succedeva a
Casola, bruciata in piazza con un rogo di purificazione tra canti e balli.
Pur avendo mutato nome e data, la Festa di Primavera di
Casola Valsenio conserva inalterati alcuni dei caratteri tradizionali degli
inizi. Sfila ancora, preceduto dalla banda del paese, il carro della Vecchia che,
la sera del sabato 26, verrà processata e bruciata; sfilano ancora i carri
allegorici, o meglio i "carri di pensiero" ogni anno ricchi di forme nuove, di
allegorie sempre più raffinate, di costumi e colori più ricercati e con
dimensioni sempre più imponenti: alti fino a sei metri, accolgono anche 20
figuranti. Inoltre, come è sempre stato, i figuranti restano immobili in forme
plastiche per tutto il tempo della sfilata: ogni quadro vivente è una pagina di
letteratura popolare che appare come un curioso discorso fatto alla piazza dai
costruttori dei carri. Si tratta di un linguaggio che, anche nell'era del
digitale e della tecnologia "sfrenata", conserva tutta la sua forza di
comunicazione e d'impatto emotivo per l'originalità delle idee, per la ricercatezza
dei costumi e dei colori, per l'imponenza e l'arditezza delle forme. Un
linguaggio che resta ancorato alla tradizione, soprattutto perché sopravvive lo
spirito con cui vengono costruiti e portati in piazza i carri: le società si
ritrovano a lavorare attorno ai carri spinti da un comune sentire, da un comune
impegno culturale, sociale, civile e, in alcuni casi, anche politico. E come
una volta i costruttori dei carri lavoravano gratuitamente per oltre due mesi,
per la soddisfazione di un premio simbolico, per l'applauso della folla e,
soprattutto, per l'affermazione dell'idea che esprimono con il carro e che
rimane segreta fino alla presentazione in piazza.
Dal 2007 è poi nata la "notte di primavera", che quest'anno
è prevista per la serata di sabato 26 aprile, con la sfilata in notturna dei
carri, arricchiti per l'occasione da giochi di luce e musiche legate ai temi e
alle allegorie rappresentate.
Info:
Ufficio Informazioni Turistiche Casola Valsenio
Tel. 0546.73033
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